La storia di Behnam Fanaeyan|FDI in difesa dell'iraniano - Live Sicilia

La storia di Behnam Fanaeyan|FDI in difesa dell’iraniano

DIRITTI UMANI
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Palermo – Dall’Assemblea Regionale Siciliana alla Camera dei Deputati, Fratelli d’Italia si schiera contro l’estradizione di Behnam Fanaeyan, la cui vicenda è stata raccontata da LveSicilia.

L’iraniano di religione bahà’i, residente da circa quarant’anni in Sicilia, a Catania, rischia infatti di essere estradato dall’Italia per “truffa iraniana”.
«È la conseguenza per la condanna di un processo di cui Behnam Fanaeyan era completamente ignaro, relegata a leggi coraniche, perciò non riconosciute dalla nostra giurisdizione», dichiara l’on. Gaetano Galvagno (FDI), parlamentare regionale all’ARS. «In questo momento è in corso una vera e propria persecuzione verso gli appartenenti a questa minoranza religiosa su scala mondiale», osserva l’onorevole. «Temo piuttosto che questa condanna sia una strada alternativa attivata per il rientro forzoso nel suo Paese dove la sua vita potrebbe essere messa seriamente a repentaglio».

Behnam Fanaeyan, attraverso la sua fondazione d’arte, ha sostenuto e supportato tantissimi giovani artisti, anche iraniani. Tra questi, una coppia di fratelli che con le loro opere di grande pregio raccontano le violenze e i soprusi subiti dalle donne in Iran. Entrati in contatto con Behnam Fanaeyan, si sono convertiti dalla religione musulmana alla religione bahà’i: oggi sono rifugiati politici di cui Behnam Fanaeyan si è fatto garante.

«Ho predisposto una mozione all’ARS – incalza l’on. Galvagno – per impegnare il governo regionale ad attivare tutte le misure necessarie con il Ministero della Giustizia nel caso in cui la Corte d’Appello di Catania dovesse malauguratamente accogliere l’istanza del governo iraniano».

L’atto è sostenuto alla Camera dei Deputati dall’on. Carolina Varchi (FDI) . «Relativamente al reato ufficialmente contestato – spiega la parlamentare – non sussistono “artifici e raggiri” alla base del reato di truffa per come inteso in Italia. Si tratta, invero, di mera ed indiretta violazione di norme civilistiche in materia di rapporti matrimoniali tra coniugi secondo la legge islamica: un reato religioso che non ha alcun corrispondente con quanto previsto dal codice penale italiano», continua.

«L’Italia non può e non deve concedere l’estradizione per un reato politico – incalza l’on. Varchi – e non vorremmo che il processo per “truffa” in Iran servisse a forzare il rimpatrio di una persona ritenuta pericolosa per il regime. Quindi – fa sapere la parlamentare nazionale – ho chiesto al Ministro della Giustizia quali sono gli intendimenti su questa richiesta di estradizione di Behnam Fanaeyan e se non ritenga di negarla».

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