La terza volta di Rinaldi |Re dei consensi nella nuova Ars - Live Sicilia

La terza volta di Rinaldi |Re dei consensi nella nuova Ars

Profilo del deputato messinese del Pd che ha centrato ancora una volta la riconferma a Palazzo dei Normanni: con 18.664 voti è il parlamentare regionale più votato nelle nove province.

Elezioni regionali
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Franco Rinaldi

MESSINA – La prima mossa è stata quella di ringraziare i 18.664 messinesi che hanno scritto il suo nome in cabina elettorale, facendogli vincere la palma d’oro di deputato più votato della sedicesima legislatura. Franco Rinaldi, messinese, ritorna a Palazzo dei Normanni ‘in carrozza’. Commercialista di professione, ma politico da anni (“ho iniziato fin da giovanissimo, facendo il rappresentante di classe alla scuola media”, racconta sul suo sito), Rinaldi è uomo forte della corrente Innovazioni del Partito democratico. Una lunga carriera iniziata nell Democrazia cristiana e proseguita nel Partito popolare e nella Margherita.

A soli 51 anni approda già per la terza volta consecutiva a Sala d’Ercole, dove negli ultimi quattro anni ha svolto il ruolo di vicecapogruppo. Il primo ingresso al Parlamento regionale è datato 2006 e anche in quel caso fu boom di preferenze: 18.092. Un bacino elettorale conservato gelosamente nel tempo dal momento che due anni più tardi, nel 2008, Rinaldi fece il bis: 18.613 consensi, che da soli valsero il 25% di tutti i voti raccolti dalla lista dei Democratici in provincia di Messina. Un immenso bacino di voti che quest’anno è addirittura aumentato, seppur di poco, e che nasce anche dal contributo del cognato Francantonio Genovese, ex sindaco della città dello Stretto, già segretario regionale del partito e con grossi interessi nel settore della formazione professionale. Ma il patrimonio elettorale di famiglia affonda le radici nel passato: dal padre di Genovese, il senatore Dc Luigi, allo zio Nino Gullotti, più volte ministro. Un capitale di consenso storicamente strutturato nella Messina che conta e che adesso potrebbe portare Rinaldi anche sul trono di capogruppo, Antonello Cracolici permettendo.


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