PALERMO – C’è attesa a Termini Imerese per l’esito della riunione in programma domani al ministero dello Sviluppo economico sul futuro delle 1.100 tute blu della Fiat e dell’indotto. La fabbrica è chiusa dal novembre 2011. La riunione dovrebbe servire trovare una soluzione definitiva per il rilancio del polo industriale. Finora le proposte al vaglio di Invitalia, l’agenzia tecnica del Mise incaricata di valutarle, sono quella di Grifa (Gruppo italiano fabbrica), interessata a produrre auto ibride ed elettriche con un investimento di 350 milioni di euro e disposta ad assumere 476 operai entro il 2018; quella di Mossi & Ghidolfi, che intende costruire una raffineria per la produzione di biodiesel di seconda generazione; quella di Landi Renzo, società specializzata nella produzione dei componenti e sistemi di alimentazione a miscelatore e a iniezione per motori a gpl e metano, che punta a costruire un impianto per la riconversione di autobus pubblici.
Infine, c’è l’ipotesi Brilliance, la casa automobilistica cinese legata alla Bmw, che sarebbe disposta ad investire in Italia, come il premier Matteo Renzi aveva annunciato a metà agosto in occasione della visita a Termini Imerese. Intanto, il tempo stringe e senza soluzioni lo spettro del licenziamento è dietro l’angolo. Gli operai, infatti, sono in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre prossimo, ma se domani non si arriverà a un accordo, tra 5 giorni il Lingotto potrebbe avviare le procedure per il personale di Fiat e Magneti Marelli, che dopo 75 giorni diventerebbero esecutive. Domani torneranno a riunirsi al ministero i rappresentanti del governo nazionale, regionale, di Confindustria Sicilia, dei lavoratori, di Invitalia, della Fiat e del ministero del Lavoro.