"La Ztl doveva partire 4 anni fa| Sottratta alla campagna elettorale" - Live Sicilia

“La Ztl doveva partire 4 anni fa| Sottratta alla campagna elettorale”

L'assessore Giusto Catania

L'assessore alla Mobilità Giusto Catania (nella foto): "Dopo il Tar avevo proposto solo la zona 1".

PALERMO – “Nessuna marcia indietro, semmai andiamo avanti: la Ztl non deve piacere o meno, non è un concorso di bellezza, l’importante è che funzioni. Rimorsi? Probabilmente dovevamo farla partire appena eletti”. Parola di Giusto Catania, assessore alla Mobilità del comune di Palermo e “volto” del nuovo provvedimento che limiterà la circolazione delle auto soltanto nel centro storico.

Assessore, perché avete insistito sulla Ztl?
“Con questa proposta facciamo due cose importanti: avviamo il processo di limitazione dei veicoli privati, migliorando la vivibilità della città, e sottraiamo alle becere dispute pre-elettorali una questione che attiene alla salute dei palermitani, perché l’avvio della zona a traffico limitato è sempre più necessario per Palermo. Il tema, come dice il sindaco Orlando, è ragionare sul consenso dei palermitani e non sui singoli consensi. In corso Vittorio Emanuele, ieri, mi ha fermato il tipografo che è stato per mesi uno strenuo oppositore della chiusura al traffico: mi ha chiesto scusa per avermi contestato, visto che oggi il Cassaro alto è pieno di persone. Ha capito l’importanza di una scelta che prima contestava e ora ha addirittura ampliato e diversificato la sua attività. Queste scelte importanti sono difficili e hanno bisogno di un momento di sedimentazione. Mi ricordo ancora le proteste di via Maqueda di un paio di anni fa. Abbiamo dato avvio a un procedimento culturale”.

Se era tutto così semplice, perché non partire direttamente con la Ztl 1 sei mesi fa evitando scontri e polemiche?
“Da un anno discutiamo della Ztl e sicuramente un anno fa avremmo avuto più tempo per far sedimentare questo provvedimento, sottraendolo al dibattito pre-elettorale e parlando nel merito delle scelte. Le dispute elettorali sono strumentali”.

Il nuovo provvedimento appare più come una marcia indietro…
“Non è una marcia indietro, lo sarebbe stato se avessimo deciso di non far partire completamente la Ztl e a quel punto non avrei fatto più l’assessore perché sarebbe stato sconfessato il percorso fatto in questi anni. Invece stiamo insistendo per fare la Ztl guardando alla salute dei palermitani e alla vivibilità della città. Il tema semmai è la gradualità del passaggio: un anno fa ci sarebbe stato tutto il tempo di far sedimentare la scelta di un’area più grande, adesso la necessità è di sottrarre il dibattito sulla vita di Palermo al clima pre-elettorale. Spero che adesso sia chiaro che non si voleva fare cassa e non vorrei che qualcuno ora facesse ricorso perché la Ztl è troppo piccola o perché non tuteliamo la salute dei cittadini”.

Dopo la sospensiva del Tar, lei avrebbe voluto puntare subito sulla Ztl 1 ed evitare il ricorso al Cga. Perché avete fatto diversamente?
“Dopo lo stop del Tar, ho avuto la percezione che i tempi di sedimentazione si potessero restringere e già allora proposi di far partire solo la zona 1. Ma qui non si tratta di scelte personali ma collettive, con il sindaco e la giunta. Venerdì scorso siamo arrivati a questa decisione in modo collettivo e ragionato. Io sono uno degli assessori più ‘vecchi’ di questa sindacatura e la qualità del dibattito è straordinaria. Quando abbiamo deciso di andare avanti io ci ho messo la faccia, perché valgono più le decisioni collettive che quelle personali”.

Quali saranno le prossime tappe?
“Tra fine agosto e inizio settembre approveremo gli atti di giunta e le relative ordinanze, poi avvieremo la vendita dei pass. Una cosa è certa: testeremo per almeno una settimana il sistema di emissione dei pass, per non ripetere piccoli scivoloni, puntando decisamente sull’on line e sui pagamenti elettronici. Infine partiremo a ottobre”.

Ripensando a questi mesi, si pente di qualcosa?
“Rivendico quanto abbiamo fatto, abbiamo ascoltato la città con grande attenzione. Paradossalmente, un minuto dopo aver finito gli incontri, ci dicevano che non avevamo ascoltato nessuno. Probabilmente dovevamo far partire la Ztl quattro anni fa, subito, così come dovevamo far partire subito le pedonalizzazioni. Noi ci siamo posti concretamente il problema di come far diminuire il traffico a Palermo, tre anni fa abbiamo fatto diversi electronic town meeting parlando di pedonalizzazioni e Ztl. Se avessimo avviato la Zona a traffico limitato un mese dopo essere stati eletti, avremmo evitato che un dibattito così importante per Palermo finisse nelle polemiche elettorali”.

Questa nuova versione della Ztl piacerà?
“Non è un concorso di bellezza, non deve piacere o non piacere, semmai deve funzionare. La Ztl è una cosa utile e necessaria. Il tema è la vivibilità della città, il fatto che il veicolo privato non sia la priorità negli spostamenti. Il sindaco è stato eletto su questa visione che stiamo confermando, che guarda a una nuova idea e a un nuovo modo di vivere la città che si basa su due punti fondamentali: basta speculazione edilizia e stop alla diffusione dei veicoli privati. Nella nostra città si muove quasi un milione di macchine al giorno”.

Come sopravvivrà l’Amat a questo punto?
“Noi stiamo investendo sul trasporto pubblico facendo cose uniche in Italia, come le navette gratuite che dal primo aprile, con una frequenza di una decina di minuti, collegano tutto il centro storico e il parcheggio Basile con piazza Indipendenza. Ovviamente più limitiamo il trasporto privato più sarà incentivato quello pubblico, inoltre a breve arriveranno i nuovi autobus e abbiamo già 3.500 abbonati al car sharing e la diffusione del bike sharing. Inoltre l’Amat riceverà i compensi della Ztl, anche se spero che i pass venduti saranno pari a zero perché vorrebbe dire che si potrebbe realizzare il mio sogno di pedonalizzare tutto il centro storico”.

 


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