Lombardo si dimette| Diretta di una lunga giornata - Live Sicilia

Lombardo si dimette| Diretta di una lunga giornata

Giornata di passione all'Ars. Il governatore Raffaele Lombardo rassegna le dimissioni, come già annunciato, e provoca lo scioglimento dell'Assemblea. Ma prima nomina due nuovi assessori. Ecco la diretta di una lunga giornata.

19:51 Dopo essersi dimesso, Raffaele Lombardo stasera porterà a cena tutti gli assessori. A riferirlo é stato Lombardo incontrando la stampa a Palazzo d’ Orleans. L’appuntamento è in un ristorante di Palermo.

19: 47 Lombardo non ha escluso che la data delle elezioni sia anticipata rispetto a quella fissata per il 28 ottobre. “Purché sia entro i novanta giorni e ci siano i tempi tecnici. Ne parleremo stasera in giunta”. A Palazzo d’Orleans presenti i due nuovi assessori.

19:20 Lombardo ha nominato un altro assessore, Claudio Torrisi, all’Energia. Quello dell’Energia era l’ultimo assessorato rimasto vacante dopo le dimissioni di Giosuè Marino.

18:51 Attesa per la conferenza stampa del presidente a Palazzo d’Orleans.

18.30 Cascio accoglie le dimissioni di Lombardo. Dimissioni tra tre mesi. Per il governo possibilità di operare solo per l’ordinaria amministrazione. “Ringrazio tutti – ha detto Cascio – e spero che i prossimi mesi possano far emergere la condivisione, nell’interesse dei siciliani”.

18.28 “Se lascio tutto, la presidenza della Regione, le cariche politiche, lo faccio con serenità. Credo di aver toccato l’apice di un percorso politico. Per questo non ci sono rimpianti, anzi, una grande soddisfazione. Credo di aver fatto, pur tra mille limiti, il mio dovere. Ringrazio il popolo siciliano e auguro a tutti voi 90 di servire, e servire meglio, la Sicilia”.

18.26 “Io credo che le politiche di questi anni, riguardo alle quali non rinnego scelte, nè persone, saranno riviste a mente più fredda e si riconoscerà che hanno determinato una svolta”.

18.24 “Serve una politica in grado, se serve, di alzare la voce da pari a pari anche contro lo Stato. Anche al punto di prendere atto, che, piuttosto che essere ogni giorno vituperati come fossimo una palla al piede, che ci si liberi. Il piede da una parte, e la palla dall’altro. Prendiamo l’esempio di Malta”.

18.22 “Io spero che questa mia decisione possa aprire una nuova stagione politica fatta da uomini liberi, in grado di arginare la piaga dell’ascarismo e del trasformismo. E capaci di riconquistare l’autonomia e realizzarla in tutti gli articoli dello Statuto”.

18.20 “Sono convinto che non c’è autonomia gestionale, senza autonomia politica. Questi quattro anni sono serviti anche a rendercene conto. E io non considero negativo questo proliferare di movimenti civici, di gruppi di deputati, che si sono resi conto che i partiti tradizionali non possono dare risposte”.

18.18 “Si è persino gridato al fallimento della Sicilia, seguendo una tattica politica e mediatica disonesta e criminale. Anche per far abbassare il rating, per minacciare la povera gente, per insultare i nostr precari o i nostri Forestali”.

18.16 “C’è anche una motivazione politica per le mie dimissioni: consentire ai siciliani di non essere considerati merce di scambio, e di autodeterminare il proprio futuro politico andando a votare il 28 e 29 ottobre. Partiti nazionali e autonomia sono ontologicamente incompatibili”.

18.15 “Mai come in questi quattro anni, sono stati intaccati gli interessi mafiosi e criminali. Ho sempre detto che quel giudizio non avrebbe toccato il presidente della Regione. E per questo ho deciso di dimettermi”.

18.13 “L’inchiesta su di me è stata ben studiata anche con una orchestrata fuga di notizie. Il presidente, nonostante l’abbia chiesto, non è mai stato ascoltato. La pubblica accusa ha chiesto per tre volte l’archiviazione. E non solo non è stato disposto, nè richiesto un rinvio a giudizio”.

18.11 Continua Lombardo: “In un momento del genere, è necessario che soprattutto il presidente della Regione possa esercitare a pieno le sue prerogative. Senza vincoli, e senza essere indebolito nel suo ruolo. Non è così per me da oltre due anni. Almeno dal 29 marzo 2010. Ho sofferto quella condizione”.

18.09 “Il debito della Sicilia – continua Lombardo – comunque è di gran lunga inferiore a quello dell’Italia. Certamente, un’economia fragile, in un contesto così difficile, soffre di alcune criticità. E non mancano le aggressione all’autonomia. Anzi, si va affermando a tutti gli effetti un nuovo centralismo”.

18.05 Inizia a parlare Raffaele Lombardo: “La Sicilia e l’Italia vivono un momento molto critico”. Così inizia l’intervento del governatore.

17.55 Il presidente dell’Ars Francesco Cascio ha sospeso la seduta che riprenderà alle 18.05 con le comunicazioni del presidente della Regione Raffaele Lombardo.

17.52 Approvato l’assestamento di bilancio con 43 voti a favore, 5 contrari, 30 astenuti.

17.50 “La spending review verrà portata a termine comunque, anche attraverso via amministrativa” ha precisato Gaetano Armao.

17.40 Intanto l’Ars sta procedendo con la votazione degli emendamenti alla versione “light” dell’assestamento di bilancio.

17.30 Il presidente della Regione Raffaele Lombardo è giunto a Palazzo dei Normanni, dove rassegnerà le proprie dimissioni. A seguire, incontrerà la stampa a Palazzo d’Orleans.

17.22 Leontini (Pdl): “Basta dire che il fallimento di oggi deriva da vent’anni di malapolitica. La situazione attuale ha dei precisi responsabili. Non siamo tutti uguali”.

17.20 Alla giunta di governo ne potrebbe seguire una serale, dopo le dimissioni del presidente Lombardo. Questa un’altra delle indiscrezioni che oggi filtra a Palazzo dei Normanni.

17.16 D’Agostino (Mpa): “Questo è un dibattito da campagna elettorale. Serve più serietà. Ci auguriamo di poter dare alcune delle risposte che oggi servono, soprattutto per i trasporti, possano essere dati dal governo in via amministrativa”.

17.08 Cimino (Grande Sud): “Il governo sottoscriva la decisione di approvare l’assestamento tecnico. Non vorrei che alla fine il dibattito sia tutto interno al parlamento. Perché i deputati più volte hanno chiesto di rispondere ad alcune emergenze, come quele dei trasporti. Oltre al presidente Lombardo, si dimetta anche Armao”.

16.50 L’attività del governo, nonostante le dimissioni imminenti, è ancora frenetica. Per questo la conferenza stampa del presidente della Regione prevista a Palazzo d’Orleans inizialmente alle 17,30 è slittata alle 18,30. Intanto è slittata anche la comunicazione delle dimissioni all’Ars, inizialmente annunciata per le 16.30.

16.45 Lombardo ha deciso il nome del successore di Caterina Chinnici all’assessorato della Funzione pubblica e della Autonomie locali: si tratta di Nicola Vernuccio, ex dirigente generale esterno all’assessorato all’Industria, ex commissario provinciale dell’Mpa, partito nel quale è approdato insieme al suo “mentore”, Francesco Musotto . Mentre Lombardo sarebbe intenzionato a riempire anche la casella dell’assessorato Energia, ma ancora non avrebbe individuato il tecnico adatto a ricoprire quel ruolo.

16.25 Lentini (Udc): “I precari ci sono da vent’anni. Il governo doveva impegnarsi fin dall’inizio. Si poteva anche tagliare ancora qualcosa dell’ex Tabella H”.

16.18 Cascio: “Tutti siamo bravi a dire che vogliamo risolvere le questioni. Ma la condizione finanziaria non ce lo consente. Non è intellettualmente e politicamente onesto raccontare il contrario. La nostra è stata una scelta consapevole, ma onesta”.

16.05 Intanto sarebbe appena terminata una giunta di governo. L’ultima del presidente Lombardo. Negli stessi minuti trapela la notizia di una nuova nomina. All’Asp di Siracusa, infatti, Massimo Russo ha nominato Mario Zappia commissario straordinario in sostituzione del dirigente generale Franco Maniscalco che stamattina ha rassegnato ufficialmente le dimissioni.

15.58 Cracolici (Pd): “In politica si può accettare tutto. Ma non le posizione di chi dice di voler fare qualcosa sapendo che invece non ci sono alternative. Si tratta di un atto di vigliaccheria. Si è acclarato che di fronte a 43 milioni di euro necessari, si possono reperire appena 13 milioni. Il bilancio è in uno stato di reale sofferenza. La conferenza dei capigruppo ha preso atto che qualunque manovra produrrebbe un danno”.

15.54 Maira (Cantiere popolare): “Non è vero che la conferenza dei capigruppo ha deciso di procedere a un assestamento tecnico. Credo che sia una decisione solo del presidente Cascio e dell’onorevole Cracolici. Tutti i capigruppo hanno sostenuto esattamente il contrario”.

15.49 Apprendi (Pd): “La condizione che viviamo adesso è frutto di vent’anni di cattiva amministrazione. I precari sono tenuti in questo stato per essere ricattabili in campagna elettorale. Oggi chiudiamo male questa legislatura, perché il governo avrebbe dovuto impegnarsi su tre punti: i precari, i dissalatori, le navi per le isole. Su questo non possiamo transigere. Qui si parla di persone, non di finanziamenti a pioggia. Ma il governo preferisce non dire una parola. Armao ci ha sorpreso con effetti speciali”.

15.42 Colianni (Mpa): “Basta con questa fobia di Lombardo. Il presidente ha cambiato questa Sicilia. Ha portato avanti azioni forti, che saranno giudicate dalla gente. E lo vedremo anche dai risultati che porteranno a casa quelli che sono stati al fianco di Lombardo, per poi tradirlo”.

15.35 Incardona (Grande Sud): “Con Lombardo è impossibile amministrare. Con lui, si vive alla giornata. Dico a chi ancora appoggia il governatore: passate dall’altra parte”.

15.33 Vinciullo: “Le emergenze sono tante. Non c’è fretta che Lombardo arrivi alle 16,30. Venga alle 23,30 così avremo tempo per provare a dare qualche risposta. Oggi in tanti pensano alla propria rielezione che ai veri bisogni della Sicilia”.

15.29 Campagna: “Non mi scandalizzo per l’approvazione di un assestamento tecnico, nè della decisione della conferenza dei capigruppo. Mi scandalizza che il governo non dica a quest’Aula e ai siciliani come intenda agire per affrontare le questioni che rimangono in sospeso”.

15.24 “Avevamo dimenticato per un attimo – l’intervento di Toto Cordaro, Cantiere popolare –  che il governo regionale targato Lombardo non poteva essere la soluzione dei problemi della Sicilia. Perché il governo Lombardo è il problema. Cosa dovevamo aspettarci da un governo che per quattro anni ha malamministrato. E da un governatore che s’è interessato solo a una maniacale occupazione del potere? La possibilità di dare alcune risposte c’era. Ma non c’è stata la volontà politica di darle. E il de profundis del governo Lombardo”.

15.18 “Questo parlamento – ha dichiarato Salvino Caputo, del Pdl – passerà alla storia come quello degli inciuci e dei voltagabbana.  Noi avevamo dato in Commissione bilancio una grande disponibilità, per dare soluzione ai problemi più drammatici. Abbiamo ascoltato i sindaci, gli Asu, gli amministratori delle isole, e abbiamo verificato i problemi gravissimi che gravavano su queste categorie. Oggi – ha aggiunto – mi sarei aspettato dall’assessore Armao che ci dicesse che si sarebbe sforzato per trovare una soluzione. E invece ci propone di approvare una spending review che significa solo licenziamenti. A poche ore dalle dimissioni di Lombardo – ha proseguito – stiamo lasciando una Sicilia disastrata. Chi ha appoggiato questo governo dovrebbe vergognarsi e scendere da questo palazzo per affrontare i precari che aspettano. Cosa direte? Che ieri avete solo pensato a sistemare 12 trombati dalla politica?”.

15.13 “Questa assemblea sta finendo nel peggiore dei modi la legislatura. Il governo ci ha costretto a un balletto di tre giorni e tre notti. Abbiamo tentato di aiutare il governo a trovare le coperture finanziarie per garantire i 30mila precari degli enti locali. Lombardo chieda scusa alla Sicilia”, ha dichiarato Marianna Caronia (Cantiere popolare).

15.06  “La decisione è frutto di una riunione lunga e articolata” ha spiegato il presidente dell’Ars Francesco Cascio.

15.00 Salta tutto. Niente soldi per i trasporti pubblici, per i precari degli enti locali, per i collegamenti alle piccole isole. Almeno per il momento. La conferenza dei capigruppo convocata dal presidente Cascio, infatti, ha deciso di varare semplicemente un assestamento “tecnico”, con la sola copertura del disavanzo da 2,4 milioni. Non c’è spazio nemmeno per la spending review.

Una comunicazione, dice l’ordine del giorno dell’Assemblea. Quasi si volesse smorzare la portata del gesto. Una comunicazione, che mette fine a un’era, a una legislatura, a un’esperienza. Raffaele Lombardo questo pomeriggio “comunicherà” ai deputati dell’Assemblea regionale le proprie dimissioni da presidente della Regione. Questo, almeno, è quanto ribadito ieri durante la seduta dell’Ars dal presidente Francesco Cascio. Non seguirà dibattito. Nessun indice puntato contro il presidente. Nessun muro difensivo alzato dai “suoi” (ormai sparuti) alleati. Lombardo comunica, e va via.

Livesicilia seguirà in diretta le ultime ore dell’impero Lombardo. Fin dalle 15, raccogliendo gli umori dell’Ars, l’attesa, le ipotesi sul “dopo”. E raccontando anche le ultime novità sulla discussione degli importantissimi documenti finanziari e contabili che oggi, allo scadere di questa legislatura, dovranno essere approvati per dare una risposta a una serie di emergenze. Dall’assestamento di bilancio, che dovrebbe dare la copertura finanziaria necessaria a garantire i servizi di trasporto locale, collegamenti con le isole, dissalatori e soprattutto il lavoro dei precari degli enti locali.

E intanto, nella convulsa giornata dell’Ars la spending review rischia di saltare definitivamente. L’idea infatti è quella di approvare un assestamento “tecnico” e spostare l’emendamento sulla revisione della spesa, su un altro ddl, il “900”, nato dallo stralcio di alcune norme della Finanziaria impugnata dal Commissario dello Stato.

Il nostro giornale descriverà, anche con video da Palazzo dei Normanni, le immagini di una giornata cruciale e le scene finali di una parentesi assai turbolenta, discussa, a tratti tesa. Lombardo lascia di fronte a un’Aula che lo accolse come il presidente di un’ampia maggioranza di centrodestra. Prima della rottura col Pdl, con Micciché, con l’Udc di Cuffaro, e poi con quello riformato di Casini, infine col Pd. E prima di cambiare cinque governi, sessanta assessori.

Oggi, gli assessori che restano saranno in Aula, al suo fianco. Resta quella dozzina “assortita” di tecnici e politici non proprio di primo piano. Mentre tra gli scranni di Sala d’Ercole ecco i pochi fidati di un Mpa che tra poco cambierà faccia, nome, e pare anche leader, e del Fli, rimasto uno dei pochi scogli a cui è rimasto aggrappato Lombardo, fino all’ultimo.

Lombardo oggi comunicherà, e andrà via. Per le domande ha dato appuntamento “a casa sua”. A Palazzo d’Orleans, dove ha fissato una conferenza stampa per le 17,30. Livesicilia sarà anche lì. A seguire passo dopo passo, gesto dopo gesto, parola dopo parola, gli ultimi attimi dell’era Lombardo.


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