PALERMO – “L’ho fatto necessità”, si difende Giuseppe Spataro. Fatto cosa? Arrampicarsi piano dopo piano fino ad arrivare al terzo in un palazzo di viale Regione siciliana per rubare dentro un appartamento.
Davanti al giudice, Spataro ha ammesso le sue colpe, ma ha invocato lo stato di bisogno. Lunghissima la lista dei suoi precedenti penali che iniziano nel lontano 1980. Dopo la convalida del fermo Spataro, difeso dall’avvocato Enrico Bennici, è stato rimesso in libertà. Su richiesta del pm ha il solo obbligo di vivere a Palermo e di non allontanarsi da casa nelle ore notturne.
Il colpo, in verità, lo ha tentato ieri pomeriggio. Un’azione degna del soprannome che si è “meritato” sul campo. Salire sul terrazzo del piano rialzato è stato un gioco da ragazzi per uno capace di arrampicarsi fino al terzo piano usando una scala alla cui estremità aveva legato degli uncini.
Non è tutto. Quando i poliziotti sono arrivati nell’appartamento, avvertiti da un vicino, Spataro ha fatto il percorso inverso, saltando giù da altezze proibitive per ogni essere umano. Non per uno soprannominato uomo ragno. Dopo la convalida del fermo Spataro è tornato in libertà. Il processo per direttissima sarà celebrato a settembre.
