Il mensile “S”, nel numero attualmente in edicola, aveva sollevato il caso con un’ampia inchiesta-reportage. Oggi il rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla interviene sul centro di produzione multimediale “Centrico”, da qualche mese chiuso dopo investimenti di milioni di euro, annunciando interessanti novità. Innanzitutto un bando che servirà a riaprire la struttura, inoltre la volontà di cercare un “partner” per la gestione, oltre a una coraggiosa ammissione: l’Università, in questo caso, ha speso male i soldi arrivati dall’Europa.
Il caso di “Centrico”, infatti, è per il rettore Lagalla “un esempio di cattiva gestione delle risorse pubbliche. I fondi europei – aggiunge Lagalla – vanno utilizzati per realizzare progetti che danno risultati concreti, che hanno ricadute tangibili sulla struttura che se ne avvale, non per sostenere iniziative che trovano conclusione nel loro stesso farsi, in una logica di autoreferenzialità”.
Ovviamente, le responsabilità vanno cercate a vari livelli: “Il centro multimediale – spiega il rettore – pur essendo dotato di attrezzature d’avanguardia, non si è mai inserito coerentemente nel tessuto dell’Università, non ha mai ha interagito con le attività di comunicazione in un disegno unitario. E ha svolto attività per lo più allo stadio prototipale sia per quel che riguarda la tv che la radio che l’e-learning, attingendo sempre a fondi europei. Esaurita questa opportunità, non può essere certo l’Ateneo – peraltro in tempi di necessaria stretta finanziaria – a sostenere i pesanti costi di gestione della struttura”.
All’orizzonte, però, ecco la soluzione: “La questione – precisa Lagalla – è mettere a frutto finalmente l’opportunità, assicurando adeguata collocazione e gestione delle attrezzature tecnologiche e mettendo la struttura stabilmente a disposizione degli studenti. Stiamo pensando ad un affidamento a soggetti esterni per una utilizzazione che non sia ad uso esclusivo ma condiviso. Spero di fare partire al più presto il bando”.