Elezioni Palermo, Lagalla si dimette e corre per sindaco - Live Sicilia

Lagalla si dimette e corre per la poltrona di sindaco a Palermo

Lascia la giunta Musumeci dove ha ricoperto la carica di assessore ala formazione professionale
LE AMMINISTRATIVE
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PALERMO – L’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale Roberto Lagalla si dimette dalla carica e lancia la sua candidatura a sindaco di Palermo. A partire dal 31 marzo, l’ex rettore non sarà più membro del governo Musumeci. “Sono state settimane estenuanti – ha affermato in conferenza stampa -. Ho avuto l’impressione che davanti a una scelta strategica come la guida della città dii Palermo in tanti volessero stare a guardare al bancone mentre dal balcone si litigava. Si è fatta più tattica che strategia. E chi era candidato è andato avanti come nel gioco dell’oca. Non critico la politica, ho imparato come funziona”.

“Lascio la posizione di governo e mi prendo il rischio di una corsa da solo – ancora Lagalla -. Il mio unico partito di riferimento oggi sono i palermitani”. Lagalla va quindi avanti da solo. “Resto a disposizione della politica. Non rinnego il rapporto con il centrodestra ma ritengo che oggi Palermo ha bisogno di un governo di salute pubblica. Palermo ha bisogno dell’unità del pluralismo”.

L’assessore parla di Forza Italia. “Ho letto che il presidente Berlusconi ha espresso apprezzamento per la mia candidatura, gli sono grato. Da quel partito però manca una sintesi. Abbiamo bisogno del contributo di forze civiche e politiche. Per questo oggi mi candido senza simboli di partito”.

Poi l’assessore dimissionario parla del rapporto con l’Udc, spiegando che il partito è stato informato della decisione assunta. “Ritengo abbastanza naturale che possa esserci una lista dell’Udc a sostegno della mia candidatura – ha aggiunto – ma non è il fine né l’oggetto di questa candidatura. Ho atteso fino a quando il ritardo è diventato intollerabile rispetto alla problematiche per Palermo e nel momento in cui lo faccio senza il supporto pieno e diretto di un partito recupero una funzione civica che nessuno può negare”, ha concluso.

E aggiunge: “Riterrei già un risultato se questa mai candidatura riuscisse a portare all’unità la coalizione. La gente è poco interessata alle casacche di chi riempie le caselle di potere”.

Roberto Lagalla elenca i problemi della città. “Alla gente – spiega – interessa di avete le strade pulite, di avere sepolti i suoi morti, gli interessa l’innovazione, di recuperare il suo mare. Gli interessa che i giovani non vadano via: non le conventicole di palazzo”.

Lagalla si presenta quindi ai cittadini rivendicando il suo impegno per risanare la sanità quando era l’assessore al ramo nel governo Lombardo, il suo impegno di rettore dell’Università di Palermo e infine quello di assessore all’Istruzione. “Mi si potrà chiederne perché tutto questo – dice e si risponde: – dopo avere ricevuto tanto sono a disposizione per un atto di generosità verso la città”.

L’assessore alla Formazione ha spiegato inoltre che le sue dimissioni sono irrevocabili. La decisione della data non è legata alla volontà di fare un passo indietro se la sua candidatura non dovesse essere appoggiata quanto invece a quella di concludere il percorso di presentazione delle linee programmatiche del Fondo sociale europeo. Inoltre entro quella data dovranno essere forniti le proposte di stanziamento per la legge di bilancio regionale. Poi il suo impegno continuerà per Palermo.

Lagalla si rivolge a un campo di forze politiche e civiche esteso. “Il civismo è importante ma so che per vincere servono i numeri per questo è necessario comunque dialogare con la politica”. E a chi gli chiede se ha sentito Davide Faraone prima della candidatura Lagalla sorride e commenta con un “No comment”.

Pochi minuti prima di Lagalla era stata Carolina Varchi a scendere ufficialmente in campo per Fratelli d’Italia nella corsa a Palazzo delle Aquile. Accanto a lei il collega alla Camera e responsabile organizzativo dei meloniani Giovanni Donzelli.


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