PALERMO – Inizia la settimana che potrebbe segnare il destino del Palermo 2016/17, o quantomeno la programmazione di una squadra chiamata a migliorare il risultato raggiunto sul filo del rasoio poco più di una settimana fa. Sette giorni per ricaricare le pile, ma è già tempo di organizzare tutto per la nuova stagione. Anzi, per Zamparini e per Ballardini si tratta di un incontro in ritardo, dato che sarebbe dovuto avvenire già qualche giorno fa, ma che per impegni del patron non si è più tenuto. Esattamente come accaduto qualche giorno prima con Gianni Di Marzio, anche se lì entrambi hanno convenuto in un rinvio per contrattempi, consapevoli di non aver bisogno di chissà quanto tempo per capire se ci sono o meno i presupposti per proseguire. E poi ci sono gli incontri con possibili nuovi investitori, per cercare di rendere il Palermo più competitivo nelle prossime stagioni. Difficile concretizzare qualcosa in tempi brevi, a tal proposito, tant’è che Zamparini ha già pianificato il budget per il mercato che aprirà tra poco più di un mese.
Un mercato nel quale Ballardini vuole garanzie, ed è questo probabilmente lo scoglio più grande nel colloquio che il tecnico ravennate terrà nelle prossime ore con il presidente. Tra oggi e domani dovrebbe esserci l’incontro per pianificare il progetto in vista della nuova stagione, e se da un lato Zamparini si presenta con in mano un contratto in scadenza 30 giugno 2017, dall’altro lato c’è un allenatore che non vuole più rivivere una stagione sull’orlo di una crisi di nervi. Ci sono giocatori da rimpiazzare e reparti da rinforzare, ben sapendo quali siano le reali possibilità economiche di una società come il Palermo. Le voci di altre squadre interessate a Ballardini, al momento, restano tali: l’allenatore ha un contratto firmato di recente col club di viale del Fante e non ha alcuna intenzione di lasciare. Vuole però far sentire la propria voce, per trovarsi tra le mani una squadra quanto più adatta alla sua idea di calcio. Ma da questo punto di vista, Zamparini ha già rassicurato tutti: il nuovo Palermo lo creeranno lui, Ballardini e Di Marzio.
Già, Di Marzio. Zamparini ha già mostrato tutta la stima possibile nei confronti del dirigente napoletano ed è pronto ad affidargli le chiavi della gestione sportiva. Dopo l’incontro con Ballardini toccherà anche a lui parlare a quattr’occhi con il presidente. Gli ottimi rapporti tra i due fanno sì che non ci si debba aspettare chissà quale tira e molla. Anzi, la questione è del tutto chiara: se ci sono le condizioni per proseguire, si andrà avanti. Altrimenti, Di Marzio è stato chiaro. Il suo lavoro a Palermo è concluso e il debito con la città è stato saldato. Con Zamparini, amici come prima. Proprio per questo il patron vorrebbe spingere per una sua conferma, ma in mezzo ci sono altri impegni di lavoro (Di Marzio è consulente di mercato del Queens Park Rangers e del Tromsø, ndr). Se i due dovessero trovare una formula per conciliare queste mansioni o comunque giungere ad un accordo sul ruolo di direttore sportivo, per uno dei principali artefici della salvezza rosanero ci sarà ancora posto.
Ballardini e Di Marzio, però, sono il futuro prossimo. Ci sarà un futuro, non così vicino, in cui Zamparini passerà il comando ad un altro proprietario. E anche in questo senso, ci sarà da aspettarsi qualche movimento nei prossimi giorni. Niente di rilevante, se non semplici colloqui interlocutori con possibili nuovi soci. Pensare che il tutto possa avere sviluppi in tempi ristretti resta ben più che un’utopia: non è stata ancora intavolata alcuna trattativa e siamo ancora ben lontani dal poter parlare di una due diligence. Ma d’altronde, e questo Zamparini l’ha detto mesi fa, il budget per gli investimenti da effettuare a partire da luglio è già stato programmato. Difficile che una mossa del genere possa aprire le porte ad una cessione del club. Intanto si cercano soci, per un futuro che ancora deve essere definito.