PALERMO – Era iniziata come la brutta storia di un sequestro di persona con una violenta spedizione punitiva, ma si conclude con l’assoluzione di tutti gli imputati.
La Cassazione ha annullato senza rinvio le condanne per un’ipotesi di reato che nel frattempo è stata derubricata in violenza privata. Passa la linea difensiva degli avvocati Salvo Agrò, Leonardo Naimo, Elena Gallo, Vincenzo ed Emanuele Zummo.
Era il 2019 quando il sindaco di Capaci Pietro Puccio denunciò di avere visto qualcosa di brutto accadere per la strade del paese in provincia di Palermo. Un giovane era stato caricato di peso su una macchina e portato via. Dalle indagini successive saltò fuori la storia del furto di una bici elettrica consumato in condominio del rione palermitano dell’Uditore.
L’autore, secondo l’accusa individuato in Manuel Di Caccamo, sarebbe stato rapito e picchiato affinché inventasse una lite passionale per aiutare coloro che lo avevano malmenato. Anche lui condannato per favoreggiamento ora è stato assolto.
Gli altri scagionati dalla Cassazione con sentenza definitiva sono Domenico Lo Verso, Vincenzo Mira e Alessio Tomaselli. Erano stati arrestati.
A mettere gli investigatori sulle tracce degli imputati erano stati i messaggi WhatsApp. Lo Verso aveva invitato a Di Caccamo dei fotogrammi di video estratti dal sistema di sorveglianza del condominio dell’Uditore. Era convinto che fosse lui l’autore del furto, mentre gli altri imputati avevano parecchia perplessità.
Gli avvocati della difesa hanno sempre sostenuto che da soli i messaggi non bastassero a dimostrare la colpevolezza degli imputati. In appello era venuta meno l’ipotesi del sequestro di persona derubricata in violenza privata con un forte sconto delle pene. Ora la Cassazione ha annullato senza rinvio anche le condanne per questa ipotesi. Solo le motivazioni chiariranno il percorso seguito dai supremi giudici.