PALERMO – Il governo di Rosario Crocetta ha deciso di spegnere la luce sul Ciapi. È pronto, infatti, il ddl che ne deciderà la soppressione. Ma già da lunedì, al di lá della metafora, l’ente di Formazione finito al centro di polemiche e inchieste, potrebbe davvero restare al buio. Il segno di una gestione che ha portato, già l’anno scorso, alla revoca dell’accreditamento.
L’ente, infatti, stando al racconto di alcuni dipendenti, sarebbe “moroso” nei confronti dell’Enel, che sarebbe pronta a staccare l’erogazione di energia elettrica.
La beffa, dopo il danno. Perché i dipendenti dell’ente, da tre mesi non ricevono lo stipendio. E in una accorata lettera inviata a Livesicilia raccontano il proprio disagio: “Lo scenario è disastroso – scrivono – e i lavoratori vivono con difficoltá, braccati dalle banche, per far fronte ai mutui contratti e a reggere le spese per giungere a lavoro”.
E i dipendenti lamentano anche il fatto di non aver potuto mai incontrare, dal suo insediamento, il nuovo commissario Anna Rosa Corsello: “Non siamo – scrivono – nè lebbrosi, nè appestati, ma persone perbene e moderate, che vivono con dignitá e sacrificio il dramma personale e quello dell’ente. Il presidente Crocetta – prosegue la lettera – ha inviato segnali e dichiarazioni volte a tranquillizzare i lavoratori, ma lo faccia in tempi strettissimi affinché l’incubo angosciante si trasformi in una gioiosa adesione al progetto di rinnovamento dell’ente e la consequenziale valorizzazione delle professionalità interne. Sia chiaro una volta per tutte – aggiungono i dipendenti – che i lavoratori del Ciapi nulla hanno a che vedere con la gestione che ha determinato la fine ingloriosa di un ente, che per molti anni è stato fiore all’occhiello della Formazione professionale siciliana e che oggi si sentono traditi, umiliati e offesi”.
Ma per i lavoratori del Ciapi, la fine del tunnel potrebbe essere vicina. “Conosco bene – conferma infatti Anna Rosa Corsello, commissario del Ciapi, oltre che dirigente generale del dipartimento Formazione – la situazione di quei lavoratori. Il ritardo nell’erogazione degli stipendi è dovuto a un fatto di natura tecnica. Il Ciapi, infatti, – prosegue – non ha prodotto nè un bilancio consuntivo, nè un bilancio di previsione. In queste condizioni, non è possibile far fronte nemmeno alle spese obbligatorie.
Ma la Regione ha trovato una soluzione. L’Assessorato al Lavoro, infatti, ha deciso di consentire la gestione provvisoria, consentendo a me, in qualità di amministratore, di far fronte a quelle spese riguardanti gli stipendi. I mandati di pagamento sono già pronti”. E dopo l’emergenza, si penserà al futuro. “I lavoratori passeranno al Ciapi di Priolo, che potrà contare su circa dieci milioni del progetto Spartacus: i dipendenti saranno pagati per lavorare ai progetti. Il Ciapi di Palermo, invece, verrà soppresso. Abbiamo già pronto il ddl, che dovrà essere approvato dal Parlamento”. Nel frattempo, sull’ente che su un esempio splendente della Formazione, ma anche della “lottizzazione” siciliana, potrebbe calare il buio.