"Lantieri? Nessun conflitto | La nomina non va legata ai conti" - Live Sicilia

“Lantieri? Nessun conflitto | La nomina non va legata ai conti”

Intervista al presidente Crocetta: "Se non si condivide la scelta dell'assessore si può decidere di togliere l'appoggio al governo. Non accetterò aut aut. Il sottosegretario Lotti era preoccupato ma non ha usato i toni che oggi leggo sui giornali. Faraone? Dico solo che non si lega il destino dei siciliani a una poltrona".

Il governatore
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PALERMO – “Se non caccio la Lantieri niente soldi per la Sicilia? Chi dice questo commette un reato”. Rosario Crocetta non l’ha presa bene. Le frasi attribuite al Pd nazionale e al sottosegretario Faraone, e che avevano legato la prosecuzione del dialogo tra la Sicilia e Roma sul bilancio alla stabilità del governo, non sono piaciute al governatore. “Discutiamo di questo rimpasto dal 25 luglio, adesso basta”.

Presidente, ieri ha visto il sottosegretario alla presidenza Luca Lotti: il governo nazionale le ha chiesto di rivedere l’ultima nomina in giunta?

“Lotti si è solo detto preoccupato per le fibrillazioni che sono seguite a quella nomina. Ma voglio precisare che i toni utilizzati sono stati assolutamente corretti e l’incontro è stato molto positivo anche sugli altri aspetti”.

Quali?

“Quelli riferiti al bilancio. La vicenda procederà secondo il percorso che abbiamo già individuato. Nei prossimi giorni sentirò il sottosegretario De Vincenti. Il nuovo incontro potrebbe essere fissato già entro questa settimana”.

Insomma, non sarebbe arrivato l’aut aut: “Via la Lantieri o niente soldi”.

“Assolutamente no. Nessuno dei presenti all’incontro ha utilizzato quel linguaggio. È stata espressa una legittima preoccupazione sulle reazioni a quella nomina”.

A quali reazioni si riferisce?

“Mi riferisco ai veti o agli appetiti di chi aspirerebbe a questo assessorato”.

Si riferisce a Sicilia Futura, il movimento di Cardinale vicino ai renziani?

“Non solo. Penso anche ad alcuni esponenti del Partito socialista-Megafono”.

Ma come? Non avevano condiviso la scelta della Lantieri con Sicilia democratica?

“Diciamo che in Sicilia dichiarano di condividere la scelta e poi a Roma dicono il contrario. Tutte queste voci hanno ovviamente preoccupato il governo. Ma io ho spiegato che l’assessorato è uno: è difficile accontentare contemporaneamente tre o quattro forze politiche. Non sono il mago Merlino”.

E allora? Come si esce da questa impasse?

“Intanto partendo da un dato di fatto: non è colpa mia se alcuni tra i gruppi minori non hanno ricevuto la rappresentanza che desideravano. Una condizione dovuta invece al fatto che il Pd ha portato la sua presenza in giunta da quattro a sei assessori. Quindi la questione è politica e la soluzione è nella politica”.

Cioè nel Pd…

“Certamente. Già domani incontrerò Raciti e altri alleati della maggioranza”.

Lei parla di questioni puramente politiche. Ma anche il sottosegretario Faraone, ieri a margine di un convegno sulla scuola, ha legato gli aspetti politici a quelli legati ai conti.

“Chi mette in giro queste voci, e ad esempio il sottosegretario Lotti ha usato altre parole e altri toni, sicuramente non fa bene né al Pd, né al governo nazionale né al governo regionale. Anzi credo si ponga al di fuori delle coordinate costituzionali”.

Che significa?

“Significa che commette un reato”.

In che senso?

“Nel senso che non si può pensare di imporre da fuori una scelta del genere. Si può dire, al massimo, che la Lantieri non piace. E in quel caso si può decidere di togliere persino l’appoggio al governo. Tutto ciò che sta oltre, lo ripeto, è un reato oltre a un errore politico”.

Qual è l’errore politico?

“E’ quello di portare addirittura a Roma questioni che vanno risolte in Sicilia”.

Ma lei conferma la Lantieri, o quella nomina è già in bilico?

“Le posso dire che certamente non accetterò imposizioni. Poi, certamente, la politica è il mondo del confronto. E io sono pronto a discutere a 360 gradi. A patto che sia una discussione che coinvolga tutte le forze di maggioranza, compresa Sicilia democratica, Psi, Megafono e tutti gli altri…”.

E a cosa potrebbe portare questa nuova discussione? Come può risolvere la faccenda?

“Penso ad esempio che il Pd, consapevole magari di non essere stato troppo generoso con gli alleati nella distribuzione degli assessorati, possa compensare tramite le commissioni parlamentari. Consentendo a ogni forza politica di ottenere una legittima rappresentanza istituzionale”.

Il Pd al momento non riesce a scegliere nemmeno il capogruppo, figuriamoci le commissioni…

“Io chiedo solo che si discuta tutti insieme. Ma questa discussione è aperta dal 25 luglio. Credo che 120 giorni siano sufficienti. E sinceramente trovo irresponsabile il fatto di creare nuove fibrillazioni quando abbiamo scadenze serissime, come quelle riguardanti la spesa dei Fondi europei”

Le ripeto la domanda: confermerà Luisa Lantieri?

“Io sono pronto a discutere su tutto. Ma basta con gli aut aut”.

Ma lei ritiene che ci sia un conflitto di interessi a inficiare quella nomina?

“Ma quando mai. Per carità, verificheremo. Ma è assurdo pensare che una persona solo perché precaria possa favorire la propria assunzione, quando per la stabilizzazione dei precari serve una legge nazionale e successivamente una legge dell’Ars che deve essere approvata da oltre la metà dei deputati. Abbiamo chiesto comunque una verifica agli uffici. Ma dalle prime notizie non esisterebbe nessun conflitto”.

Eppure, le ripeto, su questa questione sembra basarsi il bilancio regionale, cioè il futuro di milioni di cittadini dell’Isola.

“Per questo motivo quella frase che attribuiscono a Faraone o al Pd nazionale è inaccettabile. È una pazzia legare il futuro dei siciliani a una poltrona”.


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