Il via libera definitivo alla manovra finanziaria della Regione è arrivato, finalmente, all’alba di oggi, dopo uno sfiancante dibattito d’aula durato ventiquattro ore di fila. Approvati bilancio di previsione e finanziaria 2009, con il voto contrario dei parlamentari dell’opposizione. E’ stata una lunga notte per il presidente Lombardo alle prese con l’incubo della possibile bocciatura da parte del Commissario dello Stato a causa dell’incerteza di alcune voci inserite in entrata. Alle cinque del mattino, il capo dell’esecutivo ha preso la parola a Sala d’Ercole per lanciare ai parlamentari un appello al rigore sottolineando la necessità di evitare sprechi che mettessero a rischio l’intera manovra. Per questo motivo, il governo ha presentato un emendamento che interviene sulla spesa, stabilendo che per tutto il 2009 venga autorizzata in dodicesimi. In altri termini, è come se continuasse l’esercizio provvisorio adottato fino alla fine di aprile. Un escamotage che permetterà di seguire, mese per mese, l’andamento di cassa e tenere sotto controllo i conti in rosso. Il provvedimento è stato approvato anche con il voto favorevole del Pd. “C’era poco da fare – spiega il democratico Roberto De Benedictis – anche se è la dimostrazione della gravissima crisi finanziaria. Questa richiesta mette a nudo le criticità del bilancio dovuta ad entrate non certe”.
Dopo il via libera a questo emendamento, l’aula è stata sospesa per due ore e, alle sette, tutti di nuovo al lavoro per esaminare un maxi emendamento da 60 milioni di euro presentato dal governo. L’ipotesi era di affrontare altre 37 norme sugli argomenti più disparati: dal sostegno all’Esa, al rifinanziamnto della soap opera Agrodolce, ai finanziamenti straordinari per Palermo e Catania, che avrebbero sancito un impegno ventennale di 15 milioni di euro l’anno per le città capoluogo.
A questo punto l’opposizione ha chiesto una sospensione e anche all’interno della maggioranza sono state espresse perlplessità. Così, l’assessore al Bilancio, Michele Cimino, ha chiesto il ritiro del maxi emendamento con l’impegno a fare successivamente un apposito disegno di legge. Stralciate anche diverse norme che comportavano impegni di spesa, ad esempio l’articolo relativo al personale.
Duro il giudizio espresso a caldo da Antonello Cracolici, capogruppo del Pd: “E’ un’occasione persa. Serviva una finanziaria d’urto che aiutasse la Sicilia ad uscire dalla crisi. Invece, l’aula ha esitato una legge lacunosa sia sul piano degli interventi che su quello delle proposte. Si dovevano risanare i conti e invece si sceglie di galleggiare nella palude in cui è impantanata la Sicilia. Alcune delle norme che potranno dare una boccata d’ossigeno alla regione, sono state inserite solo grazie al lavoro dell’opposizione”.