L'Ars vota il Born in Sicily | ma consuma limoni messicani - Live Sicilia

L’Ars vota il Born in Sicily | ma consuma limoni messicani

La denuncia è del capogruppo di Articolo 4, Luca Sammartino, che ha anche fotografato un limone preso dalla buvette di Palazzo dei Normanni.

 

La curiosità
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PALERMO – “Proprio mentre l’Assemblea regionale approva la legge sul ‘born in Sicily’ ed avvia un percorso di valorizzazione dei prodotti locali soprattutto di natura agricola alla buvette di Palazzo dei Normanni, per risparmiare, si usano limoni di provenienza messicana”. La denuncia è del capogruppo di Articolo 4 all’Ars, Luca Sammartino, che ha anche fotografato il limone ‘incriminato’. “Per far crescere i prodotti siciliani – dice Sammartino – occorre che noi siciliani per primi si cambi mentalità privilegiando i prodotti locali di qualità, soprattutto per quanto riguarda le produzioni tipiche come, solo per fare un esempio, gli agrumi che non hanno eguali in altre parti del mondo”.

“Al fianco della inversione di tendenza culturale, però – continua Sammartino – occorre una regolamentazione del settore che sia in grado di tutelare il prodotto locale senza incorrere negli strali delle procedure di infrazione europea, ed un sostegno ai produttori per la commercializzazione, l’esportazione e lo sviluppo delle tecniche di coltivazione a vantaggio della qualità del prodotto stesso”.

Nel più generale tema della valorizzazione del prodotto siciliano si inserisce, poi, la specificità dell’agricoltura urbana. Gli orti urbani sono un tema particolarmente sentito in questi anni e possono rappresentare una occasione di produzione all’interno delle aree urbane, ed una occasione di lavoro per tanti giovani e meno giovani. “L’agricoltura urbana – prosegue Sammartino – è stata al centro di una mozione dell’intero gruppo di Articolo 4 (firmatari Nicotra, Leanza, Lentini, Sammartino, Sudano e Ruggirello) che è stata condivisa dal governo della Regione ed approvata in aula con il parere favorevole dell’assessore Cartabellotta”.

“E’ stata trovata – gli fa eco il deputato Pippo Nicotra – una sintonia importante con l’assessore Cartabellotta che dimostra la qualità di un assessore tecnico che sta lavorando a leggi e provvedimenti importanti per la valorizzazione delle peculiarità siciliane. La valorizzazione dei così detti orti urbani – continua Nicotra – sulla base della nostra mozione, è già stata sposata dal Comune di Palermo che ha avviato le prime attività anche in considerazione della più tradizionale ed antica coltura urbana che a Palermo è il mandarino tardivo di Ciaculli. Speriamo al più presto di poter avviare esperienze in questo settore anche a Catania con il sindaco Enzo Bianco”.

“L’agricoltura urbana è una grande opportunità – riprende Sammartino – perché può permettere lo sviluppo di una filiera e km 0 garantendo che la produzione venga fatta la dove poi avviene commercializzazione e consumo, con grande beneficio per l’ambiente e abbattimento consistente dei costi del prodotto. Al tempo stesso rappresenta opportunità di lavoro, di utilizzo e riqualificazione delle aree urbane a verde e dunque di una maggiore superficie verde nelle zone urbane. Insomma una agricoltura che offre molti vantaggi e dunque va aiutata a svilupparsi”.

La mozione, approvata dall’Assemblea Regionale siciliana, impegna il governo della Regione “ad adottare, previa consultazione con le rappresentanze dei Comuni, delle associazioni di categoria ed ambientaliste, un piano per la promozione dell’agricoltura urbana; ad adottare, nell’ambito della vigente programmazione e, a fortiori, in vista della nuova programmazione 2014/2020, tutti gli atti occorrenti all’impiego di fondi di provenienza extraregionale all’uopo idonei per sostenere la diffusione ed il consolidamento delle attività agricole nei contesti urbani e peri-urbani, con particolare attenzione alle attività finalizzate ad una fruizione sociale delle aree; ad adottare ogni altra utile iniziativa volta a promuovere lo sviluppo e la diffusione dell’agricoltura urbana in Sicilia, coi correlati benefici urbanistici, ambientali, economici e sociali”.


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