"Lasciatevi disarmare dalla pace di Gesù Risorto" - Live Sicilia

“Lasciatevi disarmare dalla pace di Gesù Risorto”

Il messaggio pasquale dell'arcivescovo di Catania.

CATANIA – “L’augurio che vogliamo farci in quest’anno è che ciascuno possa accogliere il saluto di pace di Cristo e lasciarsi disarmare da questo annuncio”. Monsignor Luigi Renna, alla sua prima pasqua da arcivescovo di Catania, manda un messaggio di pace e speranza a tutti i membri della Chiesa etnea e non solo. Il richiamo al disarmo, quest’anno, assume una pregnanza del tutto particolare, causa il conflitto in corso in Ucraina.

L’invito di Renna è di accogliere il saluto del Risorto già nel nostro primissimo contesto. “Accogliamolo – ha scritto – in famiglie che vivono nella pace, perché si accorgano di avere la shalom, somma di tutti i beni, e sappiano considerare superfluo tutto il resto. Accogliamolo nelle famiglie dove si soffre per malattie, incomprensioni, povertà e mancanza di lavoro, e si è arrabbiati con tutti, forse anche con Dio. Giunga il messaggio di pace nei luoghi di pena, dove uomini, donne e ragazzi si stanno riconciliando con la vita e con il futuro”.

L’arcivescovo vuole arrivare proprio a tutti, compresi gli amministratori. “Giunga nelle aule dei nostri Consigli comunali, dove si organizza con fatica il bene comune, e si senta che la naturale conseguenza per aver sostenuto tante manifestazioni di pace, impegna a preservare le comunità da ogni conflitto, sconfiggendo le povertà che la attanagliano”, ha scritto.

Uno sguardo è rivolto alle periferie cittadini, quelle amministrate da ben altri poteri. “Giunga la pace nei quartieri dove non risuonano voci di festa tra le strade, ma si muovono sinistri venditori di morte, che forse spareranno fuochi d’artificio perché un altro carico di droga è arrivato, ignorando che stanno festeggiando la loro sconfitta di fronte alla vita”, ha detto ancora.

Nelle sue parole c’è una forte carico autocritico, destinato ai preti e a tutti gli altri cristiani. “Ma chi poterà questo messaggio da Cristo nei nostri quartieri, fuori dalle nostre chiese dove risplende il cero pasquale? Chi lo porterà ogni giorno, perché la Pasqua trasbordi nei giorni più grigi, nelle strade più buie, dove la Luce della speranza, come ho visto in tanti quartieri, si è già accesa in modo fioco, ma significativo? Saremo noi, coloro che credono nel Risorto, che hanno seguito un Messia che si è lasciato sconfiggere rimanendo mite: gli chiederemo di essere il suo popolo, di uomini e donne miti, che hanno fame e sete di giustizia, che edificano la pace”. 

Ecco la finale del messaggio dell’arcivescovo, una esortazione che impone una decisine: “Che in ogni cuore risuoni l’annuncio di pace di Pasqua e ogni credente se ne faccia ambasciatore!”  


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