L'Ars più "rosa" di sempre | Ecco le 15 donne dell'Assemblea - Live Sicilia

L’Ars più “rosa” di sempre | Ecco le 15 donne dell’Assemblea

Tutte le donne della sedicesima legislatura. Concetta Raia è l'unica riconferma rispetto a cinque anni fa. Dal primo parlamento siciliano al 2008 erano state, in tutto, 17.

Elezioni regionali
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Le 15 donne elette all'Ars

PALERMO – Molte di loro sono giovani, a volte molto giovani. E soprattutto, sono tante, tantissime. Basti confrontare i numeri con quelli della scorsa legislatura, quando le “presenze rosa” a Sala d’Ercole erano appena tre. E invece, ecco il “partito delle donne” che sbarca all’Ars con numeri in un certo senso storici. Sono in quindici. E pensare che dal primo parlamento siciliano alla scorsa legislatura erano state, in tutto, 17.

Il merito di questa piccola rivoluzione, sta nelle “quote rosa”, che hanno sortito un effetto nelle liste, ma anche nella selezione operata dal Movimento cinque stelle e dal presidente Rosario Crocetta. Dodici delle quindici, infatti, provengono dalla lista dei “grillini” o dal listino del neo-governatore.

Ma chi sono le donne della sedicesima legislatura? Ce n’è per tutti i gusti. Dalla sindacalista della Cgil alla studentessa. Dalla moglie del luminare alla parente del senatore.

Mariella Maggio ha compiuto 56 anni a giugno. Segretaria regionale uscente della Cgil (si dimetterà in concomitanza con l’elezione), è stata eletta con la lista “Crocetta presidente”, ma era anche compresa nella lista palermitana del Pd, dove ha ottenuto comunque un discreto risultato personale, con oltre 1.100 voti di preferenza. La sua è una delle poche esperienze fortunate tra quelle dei sindacalisti candidati alle ultime Regionali, dove le avventure di Pietro La Torre e Salvo Barone, ad esempio, si sono concluse con un “nulla di fatto”. Sempre tra le fila del Pd, anche lei con un passato nella Cgil, è stata eletta Concetta Raia, nel collegio di Catania. Nativa di Grammichele, il paese del governatore uscente Lombardo, è lei l’unica superstite del mini-drappello di donne all’Ars nella scorsa legislatura. Non sono tornate all’Ars infatti (per scelta propria) Giulia Adamo e (per una manciata di voti) Marianna Caronia.

Dirigente del Pd, ma, come nel caso di Mariella Maggio, inserita nel listino di Crocetta è Marika di Marco, impegnata col partito a Siracusa, dove rappresenta l’area che fa riferimento al segretario regionale Giuseppe Lupo. Più vicina a un’altra area del partito, quella di “Innovazioni”, è invece Antonella Milazzo. Anche lei accede all’Ars attraverso il listino del Presidente pur essendo una dirigente del Partito democratico trapanese. La cui area “Innovazioni”, appunto, fa rima con Nino Papania. Per chiudere il gruppo delle “donne di Crocetta”, ecco infine Alice Anselmo, avvocato e docente all’università Kore di Enna. E figlia d’arte, visto che il padre Aurelio è docente all’Ateneo palermitano.

Una delle donne elette che ha suscitato, e probabilmente susciterà più discussioni, è  Margherita La Rocca Ruvolo. Detta Rita. Ma non è sul nome che si è discusso nei giorni passati, bensì sul doppio cognome della candidata nata a Montevago, ma riberese a tutti gli effetti. Ruvolo, infatti, è il cognome del marito Giovanni, cardiochirurgo di fama mondiale e parente (ma non in buonissimi rapporti, pare) col senatore Giuseppe, del Cantiere popolare. Col marito, Rita La Rocca condivide l’impegno nel volontariato, con associazioni che lavorano anche in Africa. Una biografia che pare essere già molto gradita ad ampie fette dell’Assemblea che si sta formando. Al punto da indicarla come una possibile candidata alla presidenza dell’Ars o come assessore del governo Crocetta. Ma non è escluso che alla fine dovrà “pazientare” in ossequio agli equilibri instabili del nuovo parlamento.

Sono già molto agguerrite invece le due donne elette tra le fila di Grande Sud. Nemmeno il tempo di prendere atto della propria effettiva elezione, e di leggere un’intervista a Francesco Cascio su Live Sicilia, che le due nuove deputate si sono già scatenate con comunicati stampa di fuoco.

Bernadette Grasso è stata eletta per la seconda volta sindaco del paesino di Capri Leone, in provincia di Messina, collegio nel quale, ovviamente, è stata eletta anche come nuova deputata regionale. Nata nel 1959, è un avvocato. Luisa Lantieri invece ha un passato nell’Udc di Totò Cuffaro. Vice presidente della provincia di Enna, collegio nel quale è stata eletta, è stata in passato anche candidata alle elezioni europee. “Fino a quando Cascio continuerà a fare come le tre scimmiette? Il disastro siciliano porta anche il suo nome”, ha già tuonato la Lantieri. E la Grasso l’ha seguita a ruota. Insomma, le due donne di Micciché promettonon già battaglia.

 

A Catania, invece, è stata eletta con oltre semila voti Valeria Sudano. Un cognome che non passa affatto inosservato in provincia, visto che la giovane Valeria (ha 32 anni), avvocato civilista, è anche la nipote di Mimmo Sudano, storico rappresentante della Democrazia cristiana catanese. Eletta tra le fila del Cantiere popolare, è stata capogruppo al consiglio comunale di Catania.

 

E infine, ecco il gruppone delle donne “a cinque stelle”. Nessuna di loro “vanta” esperienze politiche pregresse, o familiarità più o meno “indicative”. Ma ciascuna di loro porta una storia, esperienze nuove e sicuramente una boccata d’aria fresca all’Ars. Rappresentata, magari, dalla più giovane di tutte: Gianina Ciancio ha appena compiuto 22 anni. Eletta a Catania, sul suo profilo di Facebook precisa di “non avere parenti che fanno l’editore”. Frequenta la facoltà di Scienze ambientali. Nello stesso collegio, poi, ecco l’elezione di Angela Foti. Nata nel 1975, la sua scelta di impegnarsi col Movimento cinque stelle, sembra sia sorta durante i mesi della sua gravidanza. È stato quello il momento nel quale ha attribuito un valore maggiore ad alcune delle battaglie (soprattutto quelle ambientaliste) dei grillini. E adesso potrà farsi sentire anche a Palazzo dei Normanni. Il tema dell’acqua pubblica, invece, sta particolarmente a cuore alla palermitana Claudia La Rocca, 31 anni palermitana e residente a Bagheria, mentre Vanessa Ferreri a Ragusa ha ottenuto più o meno le stesse preferenze dell’ex capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini o del deputato uscente (e riconfermato) del Pd Roberto Ammatuna. Infine, alla faccia di chi considera i candidati (e le candidate, in questo caso) del Movimento cinque stelle come giovani sprovveduti da “zeru tituli”, ecco due giovani laureate: Valentina Palmeri nata ad Alcamo il 20 luglio 1976, è laureata in Scienze naturali e lavora nell’azienda di famiglia. Valentina Zafarana eletta in provincia di Messina, invece, è nata il 14 novembre 1980. Laureata in lettere classiche è entrata a far parte del Movimento cinque stelle a partire dal 2011. Eccole, le nuove donne dell’Ars. L’assemblea più “rosa” nella storia della Sicilia.


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