Il marito si dimette dalla giunta, e al suo posto arriva la moglie. E’ successo a Ribera, cittadina dell’agrigentino dove il primo cittadino, Carmelo Pace alle prese con gli adempimenti di legge per la sua Giunta declinata totalmente al maschile, ha risolto la faccenda delle pari opportunità nominando come nuovo assessore la moglie del vice sindaco, Giuseppe Cortese che nel frattempo si è dimesso dalla carica di assessore con deleghe alla pubblica istruzione, sport, servizi al cittadino, borgate, contenzioso e polizia urbana”.
Nel pomeriggio di ieri così sono arrivate le dimissioni del vice sindaco e nel giro di poche ore anche il giuramento della moglie, la professoressa Carmela Vaccaro, che è stata nominata dal sindaco del comune crispino nuovo assessore, mettendo così una pietra sopra alla cocente questione delle quote rosa dell’amministrazione.
“A nome mio e dell’intera giunta – ha scritto in una nota stampa questa mattina il sindaco Carmelo Pace per annunciare alla città il passaggio di consegne – ringrazio il professor Cortese per il prezioso contributo che ha dato all’Amministrazione comunale in questi due anni. Diamo il benvenuto alla professoressa Vaccaro. Le sue doti, tra le quali spicca il senso del dovere, saranno un valore aggiunto per il Comune di Ribera”. Peccato, però che nel comunicato stampa del primo cittadino non sia nemmeno citato il rapporto di parentela che lega i due.
Un fatto che ovviamente nel paese non è passato inosservato. E sono montate le proteste anche di alcune associazioni di cittadini: “Il Sindaco di Ribera Carmelo Pace – ha scritto in una nota l’Associazione Sos democrazia – è un creativo. Aveva già fatto assurgere la nostra città ai disonori della cronaca politica nazionale trasformando in farsa le scorse elezioni amministrative. Carmelo Pace, dopo mesi di incertezza, – prosegue la nota – è riuscito nel compito di inserire una donna in giunta per assolvere gli obblighi imposti dalla legge regionale 6/2011. La soluzione trovata è stupefacente: sostituire il vice sindaco Giuseppe Cortese con la moglie Carmela Vaccaro. Non mettiamo in dubbio le capacità della nuova amministratrice ma riteniamo che il metodo di scelta utilizzato sia assolutamente inaccettabile. Ancora una volta la città viene aggredita da gesti arroganti. Ci troviamo di fronte ad atteggiamenti politici di stampo feudale, al più becero familismo. L’inserimento di una donna in giunta è stato trasformato da occasione di arricchimento democratico ad esempio di gestione nepotistica del potere. Signor Sindaco, – chiedono i componenti dell’associazione – non era possibile individuare una amministratrice capace al di fuori delle mura di casa Cortese? Forse si è convinto che il Palazzo di Città è diventato Cosa Vostra? C’è forse qualcosa in questo Palazzo di Vetro che deve rimanere a conoscenza di pochi? Quali interessi sono in ballo? Questa vicenda rappresenta l’ultimo atto di una amministrazione che si sta rivelando incapace persino di assicurare l’ordinaria amministrazione. Il sindaco Carmelo Pace – si chiude la nota – tolga la città dall’imbarazzo, si dimetta”. Insomma, non si trasformi la gestione del Comune in una “questione di famiglia”.