L'Ast batte cassa: |la Regione deve 30 milioni - Live Sicilia

L’Ast batte cassa: |la Regione deve 30 milioni

Il lavoratori dell'Ast sono hanno ricevuto lo stipendio di luglio e attendono ancora la quattordicesima. Il sindacato annuncia un sit-in di protesta davanti alla sede dell'assessorato all'Economia.

La denuncia di Fit Cisl Sicilia
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“I lavoratori dell’Ast attendono ancora la quattordicesima e il pagamento dello stipendio di luglio, non possono più tollerare questa incertezza, organizzeremo presto un sit-in insieme ai creditori dell’Ast, davanti alla sede dell’assessorato all’Economia. L’assessore Armao ha infatti ribadito che non ci sono fondi per l’azienda, che attende ormai circa 30 milioni dalla Regione”. Ad affermarlo è Amedeo Benigno, segretario Fit Cisl Sicilia, intervenendo sulla vertenza dell’Ast.

Ci recheremo in assessorato – aggiunge – per farci spiegare dall’assessore Armao come dovrebbero andare avanti i dipendenti dell’Ast e le loro famiglie, senza stipendio e senza alcuna garanzia di riceverlo in tempi brevi. Chiediamo ai vertici dell’Ast – come il vicepresidente Tafuri, vicino al presidente della Regione Lombardo – di recuperare almeno le somme che servono a dare serenità ai lavoratori; ai deputati regionali chiediamo lo stesso impeto e l’impegno usato per sollecitare il pagamento del proprio stipendio”. “La Regione – continua Benigno – per recuperare queste somme blocchi piuttosto i pagamenti a pioggia destinati ai consulenti”.

Nel nuovo piano d’impresa a essere dismessi saranno oltre 4.800 chilometri di percorsi: i servizi urbani ad Acireale, Augusta, Caltagirone, Chiaramonte Gulfi, Gela, Lentini e Carlentini Ragusa, Gela Salemi e Siracusa. Saranno ridotti invece del 20% i servizi a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Modica, Paternò e Scicli. Saranno dismesse anche altre linee extraurbane in provincia di Catania, Enna, Ragusa, Trapani e Palermo.

Il comunicato dei sindacati
Sulla vicenda Ast un comunicato di Faisa, Cisal e Confsal. Eccolo: “
Che la più importante Azienda pubblica in Sicilia del trasporto locale su gomma fosse sull’orlo del crac, non è certo una novità e a farne le spese sarebbero innanzitutto le imprese dei fornitori, dei lavoratori e studenti pendolari che si vedono costretti ad utilizzare i mezzi dell’Azienda Siciliana Trasporti.  Abbiamo notizie di insolvenze allarmanti che si concretizzano con la sospensione delle forniture, quali: il carburante ed i materiali di ricambio per un parco autobus già obsoleto che giornalmente, mette in serio pregiudizio, la regolarità dell’esercizio stesso a scapito dell’utenza. Per non parlare poi dell’aspetto riguardante gli stipendi del personale dipendente, costantemente in ritardo per mancanza di liquidità, a scapito della serenità delle proprie famiglie.  Il rischio è condannare l’Azienda alla chiusura e con essa tutto l’indotto che gira attorno ad essa.

Ecco perché di fronte alla montagna di debiti accumulati nel tempo dalle precedenti Gestioni, succedutesi nel tempo, auspichiamo che il nuovo Consiglio di Gestione ed il Consiglio di Vigilanza, unitamente al Socio Unico, riescano nel più breve tempo possibile ad intraprendere le opportune iniziative a salvaguardia dell’Azienda e dei suoi lavoratori dipendenti e soprattutto fare sapere con chiarezza e trasparenza la situazione finanziaria dell’Ente, rispetto ai crediti vantati dal Direttore Generale dell’ AST S.p.A. Ing. Emanuele Nicolosi nei confronti della Regione Siciliana”.

 

 

 

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