(rp) Chi scrive è contrario all’intitolazione di un’aula universitaria alla memoria di Norman Zarcone. E non c’è una linea editoriale su un argomento tanto delicato, non ci può essere un “noi la pensiamo così”. E’ una posizione personale. Rischia di apparire crudele.
Stiamo parlando di un suicidio, non va dimenticato mai. La “tragica scomparsa” è il volo di un giovane che si toglie la vita. Non è una fatalità, è una scelta. Un riconoscimento formale darebbe cittadinanza non solo alle ragioni di una condivisibile protesta, non solo al racconto di una condizione drammatica. Una intitolazione, una patente rilasciata dalle istituzioni preposte all’educazione dei giovani, lascerebbe – suo malgrado – uno spiraglio di dubbio sulla soluzione del dilemma a favore del non essere. Il suicidio è sempre uno sbaglio. Sul tema, nessun fraintendimento è consentito. Norman, comunque, non sarà dimenticato.