CATANIA – Sciopero e corteo: l’ Usb prosegue la protesta ma il fronte sindacale rimane diviso. Dopo le piccate dichiarazioni dei giorni scorsi, che avevano avuto come protagonisti Cgil, Cisl e Uil da una parte e Usb dall’altra, il quadro sindacale è ancora profondamente spaccato. Al centro delle divisioni c’è la gestione della vertenza Oda. I tre segretari generali delle sigle confederali, Gaetano Agliozzo, Armando Coco e Stefano Passarello avevano criticato infatti la scelta dell’ Usb di ricorrere allo strumento dello sciopero “proprio quando i primi accordi con l’Oda davano i primi frutti”. Dichiarazioni alle quali aveva immediatamente risposto Corrado Tabbita Siena, segretario Usb. “Vale la pena ricordare che, se le mensilità ancora da riconoscere ai lavoratori si sono, per così dire, ridotte a due è esclusivo merito dei tanti operatori che hanno democraticamente deciso di intraprendere percorsi quali quelli dello sciopero, del sit–in, dei cortei per portare a conoscenza dell’opinione pubblica il disagio che subivano” .
“E’ certamente vero che la caparbietà di questa gente, ricordiamo i 54 giorni di sit – in presso l’Arcivescovado, ha portato riscontrabili risultati”. Ad ogni modo dalle tasche degli oltre quattrocento operatori mancano ancora due mensilità (febbraio e marzo). “Non abbiamo notizie in merito alle eventuali modalità di pagamento delle due mensilità richieste” ha spiegato Tabbita Siena. “Ancora una volta, non è stato effettuato il tentativo di raffreddamento, che pure avevamo richiesto e che la Prefettura aveva predisposto presso l’Ufficio provinciale del lavoro”. Per tali ragioni oggi i lavoratori e i sindacalisti dell’ Usb hanno indetto una giornata di sciopero con tanto di corteo dall’Arcivescovado all’Asp di via S.M. La Grande. Una scelta che non piace alle altre sigle sindacali. “Contestiamo questo sciopero, – spiega Stefano Passarello della Uil- perché in un momento così delicato preferiamo parlare prima con i vertici dell’ azienda (che dovrebbe riceverci a breve), se i risultati saranno negativi solo allora ci organizzeremo diversamente”. “Per noi -prosegue il segretario della Uil- lo sciopero è l’ultima spiaggia, uno strumento estremo, da evitare quando si può farlo”.