Lavori di ampliamento in aeroporto | La replica della Bruno Teodoro - Live Sicilia

Lavori di ampliamento in aeroporto | La replica della Bruno Teodoro

Parlano i legali dell'impresa a cui il Cga ha respinto il ricorso sull'aggiudicazione della gara.

Punta Raisi
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PALERMO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dei legali della Bruno Teodoro, azienda partecipante al bando per l’affidamento dei lavori di ampliamento del piazzale per gli aeromobili dell’aeroporto Falcone-Borsellino, oggetto di una recente sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa. All’articolo pubblicato su Livesicilia.it il 20 aprile scorso, è arrivata la replica della Costruzioni Bruno Teodoro. L’impresa giunta seconda nella procedura indetta dalla Gesap, ha impugnato davanti ai giudici amministrativi il provvedimento con cui il Consorzio Stabile Tecnoproject si era aggiudicato la gara.

Secondo l’ufficio legale della Bruno Teodoro, “la ‘reale disponibilità della slip form’ e il ‘contratto di avvalimento tra il Consorzio Tecnoproject e l’impresa Bacchi’, erano sì i motivi originari, indubbiamente validi, del ricorso (se è vero che il Cga spende otto pagine per spiegare le motivazioni del rigetto) ma non erano sicuramente oggetto della nostra principale censura”.

“Questa – spiegano i legali – è costituita dai c.d. ‘Motivi aggiunti’, considerati tardivi dagli organi di giustizia amministrativa, che hanno ritenuto di accogliere le tesi difensive addotte al riguardo dai legali della Gesap”.

Il riferimento degli avvocati è “alle dichiarazioni, rese in sede di gara prodotte dall’impresa aggiudicataria Consorzio Tecnoproject” e che riguardano “i requisiti morali del legale rappresentante dell’impresa esecutrice dei lavori, che ha dichiarato di non avere riportato condanne passate in giudicato; i requisiti di regolarità fiscale da parte di una dell’impresa esecutrice dei lavori, per conto della quale il legale rappresentate ha dichiarato essere in regola con le imposte e tasse dovute; i requisiti di regolarità fiscale da parte dell’impresa ausiliari, per conto della quale il legale rappresentate ha dichiarato essere in regola con le imposte e tasse dovute”.

Secondo i legali della Bruno Teodoro, “nonostante la documentazione acquisita evidenziasse gravi ed evidenti difformità rispetto alla dichiarazioni rese in sede di gara (sentenza di condanna passata in giudicato per il legale rappresentante dell’impresa esecutrice, posizioni fiscali non regolari tanto per l’impresa esecutrice quanto per quella ausiliaria), la Gesap, anziché procedere all’automatica esclusione del Consorzio, con conseguente segnalazione all’Autorità di vigilanza, emetteva il provvedimento di aggiudicazione definitiva. In spregio a qualsiasi ossequio normativo – sostengono i legali -“.

Dopo quattro richieste di accesso agli atti, la Bruno Teodoro, “prima di presentare il ricorso al Tar di Palermo, ha inoltrato a Gesap istanza per una revoca in autotutela. Istanza che Gesap ha ritenuto di dover liquidare senza fornire chiarimenti di sorta. Tanto al Tar che al Cga, Gesap non si è dedicata più di tanto a contestare nel merito quanto sollevato da questa impresa – si legge ancora nella replica -, ma ha eccepito solo la tardività dei motivi aggiunti, assistiti da evidenti profili di fondatezza nel merito”.

“Ebbene, seppure i motivi aggiunti fossero stati proposti tardivamente da questa impresa – continua la nota dei legali – (e non è stato così, perché Gesap nella sua strenua difesa cerca di riportare alla data del primo accesso del 18 agosto 2015 la materiale disponibilità di questi documenti ma che in realtà sono stati ostentati alla scrivente solo il 29 settembre 2015, e, ripetiamo, dopo quattro istanze), ci chiediamo: in uno stato di diritto, all’esito del controllo dei requisiti, o della nostra istanza di revoca in autotutela, Gesap avrebbe dovuto disporre la revoca dell’aggiudicazione o, in luogo dello ‘sbandierato’ rischio di perdere il finanziamento, derogare, anzi violare, le leggi in materia di appalti aggiudicando, come in effetti ha fatto, l’appalto al Consorzio Tecnoproject? Ad oggi non abbiamo avuto risposta a questa domanda”.

I legali dell’impresa ricorrente spiegano, infine, che “le azioni che porremo a tutela dei nostri diritti e interessi non potranno limitarsi a quelle fatte valere in sede di giustizia amministrativa”.

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