PALERMO – Ci sono i pagamenti da disporre e da effettuare, in alcuni casi direttamente alle stesse società regionali, e così il dirigente generale sospende le ferie già concesse e ordina il rientro del personale nella settimana di Ferragosto. Accade al dipartimento Infrastrutture e mobilità della Regione Siciliana, dove il dirigente generale Salvatore Lizzio ha scritto ai dirigenti delle Aree e dei Servizi per revocare le ferie già concesse e chiamare a raccolta gli uffici che si occupano dei pagamenti ad aziende ed enti locali.
Il Cas e i ritardi nei pagamenti alle aziende
Una decisione che coinvolge una trentina di dipendenti della Regione Siciliana, compreso lo stesso dg, adottata non soltanto davanti alla necessità di smaltire gli arretrati ma per andare incontro anche alla situazione finanziaria di alcune Partecipate regionali per le quali quei fondi rappresentano autentico ossigeno. Tra queste il Consorzio autostrade siciliane, che negli ultimi giorni è finito nel mirino delle aziende impegnate lungo le autostrade Siracusa-Gela, Messina-Catania e Messina-Palermo a causa di lavori eseguiti ma mai pagati. Lizzio ha ordinato agli uffici di dare priorità nei decreti di liquidazione alle Partecipate regionali, ma ci sono anche diversi enti locali in attesa delle risorse della Regione. Dal Consorzio autostrade siciliane, intanto, è arrivato il grazie al governo regionale per dei trasferimenti grazie ai quali “potremo aumentare la velocità di pagamento delle imprese – ha sottolineato il presidente Filippo Nasca – e, soprattutto, accelerare la conclusione dei lavori”.
La protesta del sindacato Siad-Csa
Il diktat del dirigente generale, però, non è piaciuto al sindacato Siad-Csa, che ha ricordato come il richiamo in servizio dalle ferie sia una eventualità prevista nei casi di malattia degli altri dipendenti o di aumento improvviso, e non prevedibile, della mole di lavoro. Casi che, secondo il sindacato, non rientrano nelle motivazioni messe nero su bianco da Lizzio. Il Siad-Csa, che lamenta l’assenza di programmazione, ha chiesto quindi maggiori informazioni rispetto ai dipendenti richiamati in servizio quando l’ombrellone agostano era già stato aperto.