Le mani della politica sulla sanità| Ritardi sulle nomine dei Direttori - Live Sicilia

Le mani della politica sulla sanità| Ritardi sulle nomine dei Direttori

Dalla possibile nomina di Daniela Faraoni a Manager del Cannizzaro alle revoche dei giorni scorsi. Nel mezzo, i fragili equilibri della politica siciliana alla quale resta appeso il destino della sanità catanese.

CATANIA. Per tutto il pomeriggio di ieri, la voce insistente era quella che voleva l’attuale – e fresca di insediamento – direttrice amministrativa dell’Asp 2 di Caltanissetta, Daniela Faraoni, essere in odor di nomina alla carica di Direttore generale dell’ospedale Cannizzaro di Catania. La cosa era data per fatta. Nel corso delle ore è poi arrivata la frenata. Ma la pista non si è certo raffreddata. Anzi. Semmai, si attende. Si resta in attesa di quel parere che l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, ha chiesto all’Avvocatura dello Stato in merito alle nomine di Angelo Pellicanò e Paolo Cantaro. I due, lo ricordiamo, erano stati ufficialmente indicati come Manager rispettivamente proprio del Cannizzaro e del Policlinico ma decaduti in virtù dell’ormai arcifamoso decreto Renzi che finisce col “rottamare” impietosamente quei dirigenti andati in pensione (come Cantaro e Pellicanò, per l’appunto).

Al momento, allora, tutto è tornato come prima. Con lo stesso Cantaro che è rimasto a fare il Commissario al Cannizzaro. Nel frattempo, si gioca quella che è una partita esclusivamente politica: di sanità, efficienza e sicurezza c’è ben poco se non nulla. Dove l’equilibrio delle beghe regionali si regge sull’assegnazione o meno di uno sgabello a questa o quella corrente politica. Un risiko delle poltrone dove i Manager o aspiranti tali si prestano ad essere pedine in mano ad un sistema che, soprattutto a Catania, vive sulla regola del commissariamento a tutti i costi. Anche l’Asp di Catania è commissariata. Da ormai tre settimane in sella all’Azienda c’è la dirigente dell’assessorato, Rosalia Murè. Annunciata come una nomina di transizione, i bookmakers palermitani la danno in carica al massimo sino alla fine dell’estate. Giusto il tempo, a proposito di equilibri politici, di sbrogliare quel gioco a incastro in voga all’interno della stessa maggioranza.

Chi, al momento, è sicuro del fatto suo è, allora, il nuovo direttore generale dell’ospedale Garibaldi: Giorgio Santanocito, ex direttore del Comune di Catania ed altrettanto ex dirigente dell’Asp 3. “Il ritardo nelle nomine è inaccettabile – spiegano il segretario provinciale della Uil, Fortunato Parisi ed Stefano Passarello segretario Fpl del sindacato -. In questo modo non si viene messi nelle condizioni psicologiche di potere lavorare: basta con i commissariamenti. Gli unici a rimetterci sono soltanto gli utenti”. Nel frattempo la partita (politica) continua. Le nomine possono pure aspettare.


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