Quattro prigioni dell’orrore, in Sicilia. Quattro carceri da chiudere subito perché “violano la Costituzione”.”Quattro lager che mortificano la dignità della persona umana”. Lino Buscemi, dirigente dell’ufficio regionale del Garante dei diritti dei detenuti, è uomo che ama parlare chiaro. Lo fa anche stavolta all’indomani del grido di dolore del ministro Alfano sulla disumanità di certi istituti di pena.
Allora il ministro ha ragione?
“Ha ragione da vendere. Controlliamo sempre. Sono saltate fuori cose da far rizzare i capelli. Quattro carceri siciliane sono da chiudere subito”.
L’elenco.
“Ucciardone a Palermo, Piazza Lanza a Catania, Favignana e Mistretta. Sono lager”.
Perché?
“Alla sesta sezione dell’Ucciardone dormono in nove in celle che potrebbero ospitare tre persone. A Favignana, per fare la doccia, i prigionieri – li chiamo così – sono costretti a percorrere nudi un corridoio di dieci metri, col freddo e col caldo. E le celle sono sotto il livello del mare”.
Continui.
“Ovunque manca l’acqua calda. Ovunque abbondano gli scarafaggi. E poi ci sono i numeri”.
Pure.
“Abbiamo sfondato quota settemila detenuti su una tollerabilità di cinquemila. In Sicilia c’è il tredici per cento del totale”
Che pena.
“Sì, che pena. Ho incontrato due poveracci in cella. Otto mesi per furto di legname”.
Carceri nuove?
“Basterebbe eliminare gli sprechi. E basterebbe tenere presente un assunto fondamentale”.
Cioè?
“Il carcere dovrebbe rieducare”.