30 Dicembre 2023, 07:00
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Sono stati entrambi involontari protagonisti del 2023, nel più divaricato degli scenari. Uno ha percorso la strada del bene, chiudendo gli occhi tra le benedizioni e le preghiere. L’altro ha scelto la via del male, straziando la vita di moltissimi, è stato catturato e si è spento, sorvegliato a vista. Una estrema separazione si compie, nella vicinanza dei giorni, tra le biografie del missionario Biagio Conte e del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Sono state queste esperienze sideralmente lontane a caratterizzare l’inizio dell’anno scorso.
Fratel Biagio si è addormentato in pace il 12 gennaio del 2023. Il tumore non gli ha lasciato scampo. Nella memoria rimangono lo sgomento per la diagnosi, la malattia affrontata con coraggio, nella sua fase più dura. Ecco la testimonianza del dottore Nicolò Borsellino, l’oncologo che lo ha curato: “Gli ho comunicato la diagnosi. Pensavo che avesse, come è normale che sia, un attimo di smarrimento, una reazione emotiva. Lui ha benedetto tutti quelli che erano nella stanza. Abbiamo pregato insieme. Poi mi ha detto: Nicolò, penso ai miei poveri, ma so che Gesù non li abbandonerà mai”. Il missionario laico ha trascorso i suoi ultimi momenti in una stanza-infermeria alla ‘Cittadella del povero e della speranza’ di via Decollati. Ogni mattina, nel giardino di fianco, è stata celebrata una Messa. Ogni sera molte persone si sono radunate per restare fisicamente vicine all’uomo con il saio. Un rito che, con dolcezza, è andato avanti fino alla fine. I funerali hanno richiamato una immensa folla, in Cattedrale.
Durante la cerimonia funebre, la mamma e il papà di Biagio si sono chinati per baciare la bara, accompagnati dai parenti. L’immagine racconta la sintesi dell’unità di una famiglia che ha saputo accettare il dono non sempre comodo di un prodigio. Non è semplice accompagnare un ragazzo che sceglie di voltare le spalle alla normalità del mondo, per abbracciarlo meglio. Il viaggio del fraticello laico, nel suo iniziale pellegrinaggio sulla rotta di Assisi, non fu comodo. Dagli archivi è riemerso il video di un toccante colloquio fra la madre e il figlio.
Il trapasso di ogni vivente è insindacabilmente da rispettare nella sua dignità. Ma resta, sullo sfondo, la verità. Le scelte di Matteo Messina Denaro e gli anni che hanno preceduto la sua dipartita rappresentano un compendio di orrori. Il capomafia, che si è spento nel settembre scorso, era stato arrestato il 16 gennaio 2023. Tutto quello che ha sfiorato si è trasformato, per sua volontà, in sangue e dolore. La tortura e la morte del piccolo Giuseppe Di Matteo sono l’apice di una enciclopedia della mostruosità. L’ultimo degli ‘irriducibili’ è spirato nel reparto detenuti di un ospedale, al culmine di un cammino senza riscatto. Fratel Biagio, invece, se n’è andato dentro un coro di rimpianti e di amore. Entrambi, nello stesso tempo, hanno sperimentato istanti decisivi, narrando due Sicilie e due mondi non accostabili. Nel 2023 e per sempre. (continua)
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30 Dicembre 2023, 07:00