Le urla, lo schianto e i sospetti | Il 'giallo' della prostituta morta - Live Sicilia

Le urla, lo schianto e i sospetti | Il ‘giallo’ della prostituta morta

Via Lincoln, il luogo dell'incidente

Erano da poco trascorse le quattro quando un 26enne, definito dalle altre prostitute "un cliente abituale", si sarebbe avvicinato con la sua auto alla donna poi trovata morta. Travolta e uccisa in via Lincoln (di Riccardo Lo Verso). GUARDA IL VIDEO

PALERMO – Le urla, poi l’impatto violento. Fouzia Chaahid è finita sull’asfalto, ha battuto la testa. E da quel momento in poi non ha più dato alcun segno di vita. Chi si trovava al volante della Smart l’ha travolta per una fatalità o aveva intenzione di farle del male camuffando i suoi intenti in un incidente? E’ un giallo ancora senza soluzione quello che avvolge la morte della prostituta marocchina di 38 anni trovata senza vita dai soccorsi del 118 e dagli agenti della polizia municipale.

A fare chiarezza potranno essere le dichiarazioni che sta fornendo D.D, il ragazzo di 26 anni interrogato in queste ore. Lui è rimasto leggermente ferito in seguito all’impatto, ma non è chiaro se abbia spinto sull’acceleratore volontariamente. In base a quanto alcune giovani lucciole hanno raccontato agli agenti dell’Infortunistica che hanno effettuato i rilievi, tra la loro amica e l’uomo sarebbe nata un’accesa discussione.

Erano da poco trascorse le 4 quando quando il 26enne, definito dalle altre prostitute “un cliente abituale”, si sarebbe avvicinato con la sua auto alla donna che si trovava nei pressi dell’incrocio con via Carlo Rao. Le urla avrebbero squarciato il silenzio lungo la strada in cui ogni notte si accendono le luci rosse. Pochi secondi e si sarebbe consumata la tragedia.

L’allarme è scattato quasi subito, ma i sanitari del 118 non hanno potuto fare nulla per strappare alla morte la donna: Fouzia per mantenersi lavorava in strada da più di nove mesi, da quando si trovava a Palermo e quell’angolo di marciapiede stanotte si è trasformato nella sua tomba. In via Lincoln, stamattina, ci sono ancora le tracce della sua morte violenta: i resti di un parafango e il vetro in frantumi descrivono da soli un impatto che difficilmente avrebbe potuto lasciare scampo alla ragazza. Durante quei momenti di terrore, concitati e allo stesso tempo interminabili, chi conosceva la marocchina avrebbe parlato di una gravidanza. La 38enne sarebbe stata incinta di quasi tre mesi, ma ad accertarlo sarà l’autopsia che sarà effettuata presso l’istituto di Medicina legale del Policlinico.


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