Le volontarie della libertà |La storia dell'Udi - Live Sicilia

Le volontarie della libertà |La storia dell’Udi

La mostra, in allestimento fino al 27 novembre, è stata inaugurata alla presenza dell’assessore comunale Rosario D’Agata, della curatrice Maria Nunzia Villarosa e di Giovanna Crivelli storica militante dell’Udi catanese.

archivio di stato
di
2 min di lettura

Una delle foto

CATANIA – La mostra: “Le volontarie della libertà dalla Resistenza alla nascita dell’Udi”. Fotografie ingiallite, ritagli di giornale, missive, manifesti e oggetti d’epoca popolano le sale dell’Archivio di Stato all’interno di un percorso della memoria che parte dalla Resistenza e arriva ai primi anni cinquanta attraverso il fil rouge dell’impegno politico delle donne nel settantesimo anniversario dell’ Udi (Unione donne italiane). Un sentiero, frutto del lavoro congiunto dell’Udi catanese, dell’Archivio di Stato e dell’Anpi, che inizia con la storia dei Gruppi di Difesa della Donna, organizzazione di donne partigiane nata a Milano nel novembre del 1943 e diffusasi nell’Italia del nord, fino alla costituzione dell’Udi, presente nell’Italia centro-meridionale già dal settembre del 1944, e formalizzatasi nell’ottobre del 1945 con la creazione di una sola associazione: L’Unione donne italiane. La mostra è stata inaugurata alla presenza dell’assessore comunale Rosario D’Agata, della curatrice Maria Nunzia Villarosa e di Giovanna Crivelli storica militante dell’Udi catanese. Staffette, partigiane, operaie, infermiere: le donne della Resistenza furono in prima linea nella lotta al nazifascismo e in molti casi oggetto di ritorsioni violente.

Una parte della mostra

Il loro sacrificio, però, viene troppo spesso dimenticato. Alle pareti della sala che ospita la mostra si leggono le parole del Questore di Reggio Emilia in riferimento al comportamento tenuto durante gli arresti e gli interrogatori: “Maledette le donne, sono più tenaci e segrete degli uomini”. L’esposizione, inoltre, è arricchita da copie di documenti dell’archivio “I Gruppi di Difesa della Donna 1943 – 1945”, conservato presso l’Archivio Centrale dell’Udi di Roma, e all’archivio dell’Anpi di Catania sulle vicende di donne partigiane siciliane e di “documenti originali dell’Archivio di Stato di Catania, riguardanti donne partigiane della provincia etnea e attiviste dell’Udi nell’immediato dopoguerra”. Maria Giudice, Graziella Giuffrida, Beatrice Benincasa: i nomi e le storie delle partigiane e delle passionarie di origini catanesi o vissute nella provincia etnea risuonano nella sala. Anche se, come ricorda Giovanni Crivelli, ci fu soprattutto un’altra resistenza che vide le donne siciliane in prima fila: quella alla mafia. A tutte queste donne va il pensiero di Giovanna Crivelli che le definisce “le nostre madri” perché “l’Udi compie settanta anni, ma è un corpo politico vivo”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI