PALERMO – Il Mov139 perde altri due pezzi e adesso la maggioranza di Leoluca Orlando a Sala delle Lapidi comincia pericolosamente a scricchiolare. Con una nota, infatti, Orazio La Corte e Sandro Leonardi lasciano il gruppo del Mov e fondano “Leva democratica”. Leonardi sarà capogruppo.
“Sappiamo quanto sia difficile per il sindaco gestire una città complessa in tempi di crisi – scrivono i due – ma ai cittadini non si può chiedere di attendere ancora, anche perché la crisi viene vissuta dai cittadini in modo diseguale, e questo ha minato e mina le ragioni stesse dell’essere una comunità. Non siamo più d’accordo sui metodi e i rimedi adottati per far fronte alle emergenze che la città vive. Vogliamo proporre soluzioni equilibrate ma nette, decisioni che hanno un prezzo politico che è necessario pagare se si vuole davvero cambiare registro. Ci riferiamo in particolare alla condizione delle partecipate, in relazione alla quantità e qualità dei servizi resi ai cittadini. Ecco allora perché riteniamo non più rinviabile una scelta, che è molto sofferta, ma necessaria per il bene della città: lasciare un’area di comfort per iniziare un altro percorso d’impegno politico, attraverso la creazione di un nuovo gruppo in Consiglio comunale”.
A conti fatti, quindi, il Mov scende a 23 consiglieri. Dei 30 iniziali, infatti, hanno lasciato Giorgio Calì (andato al Centro Democratico), Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti (rimasti in Idv), Loris Sanlorenzo (emigrato al Pd), Rita Vinci (auto-sospesa). Meno Leonardi e La Corte, il gruppo scende sotto la quota necessaria all’autosufficienza e dovrà così, di volta in volta, ricercare maggioranze variabili nell’Aula, ripetendo il copione di Diego Cammarata che nel suo secondo mandato cacciò l’Mpa dalla giunta. Leonardi e La Corte, comunque, dovrebbero restare nell’alveo della maggioranza (“Vogliamo sostenerti ancora”, scrivono), ma sui singoli provvedimenti potrebbero anche agire in autonomia. Inoltre, sembra che anche altri consiglieri siano pronti a lasciare Orlando per andare, stavolta, verso il Pd: un fenomeno curioso, visto che lo stesso sindaco ha riaperto il dialogo con i democratici e ha ipotizzato un ingresso nel partito di Matteo Renzi. Ma evidentemente qualcuno dei suoi ha deciso di precederlo, o semplicemente di non farsi dettare la linea.
“Il nuovo gruppo vuole essere un punto di riferimento per quei cittadini che non hanno voce, cittadini non organizzati che subiscono i risultati di una politica debole che conosce soltanto il tempo presente – dicono Leonardi e La Corte – sarà necessario tanto lavoro e grande passione per animare e costruire percorsi rispettosi dei sacrifici che tutti i giorni sopportano i cittadini, lo sappiamo, ma ci vogliamo fare portavoce di istanze inascoltate seppur maggioritarie. Al sindaco diciamo: vogliamo sostenerti ancora, soprattutto contro tutti coloro che per egoismo perdono di vista le condizioni generali della città e del paese alimentando anche fratture generazionali e sociali”. La presentazione del nuovo soggetto politico si terrà il 17 dicembre alle 10,30 presso l’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile.
LE REAZIONI
“L’uscita dal Gruppo di due spiriti liberi, ognuno con la sua base di pensiero, denota quello che abbiamo sempre sostenuto sin dall’inizio : l’operazione Mov139 era vuota sin dalla sua partenza e molti consiglieri di maggioranza non la hanno capita. Un augurio di buon lavoro al neonato gruppo con cui siamo sicuri trovare tanti punti di convergenza, nell’interesse del bene comune. Un consiglio al gruppo maggioritario e di riferimento del Sindaco: cerchi un maggiore dialogo con le forze del centrosinistra ed eviti di trovarsi delle maggioranze che danno continuit° con la precedente Amministrazione che tanto di negativo ha fatto per Palermo e per i palermitani”. Lo dicono i due consiglieri di Idv Filippo Occhipinti e Paolo Caracausi.
“Apprendo con favore – dice Fausto Torta del Mov139 – che i due consiglieri hanno proposte risolutive per i problemi della città, aspettiamo di sentirle in Aula. E’ evidente che si aprono scenari preoccupanti per quello che riguarda il processo politico che queste scelte possono determinare, a mio avviso chi non condivide le scelte del sindaco, pur essendo stato eletto con lui, farebbe bene a dimettersi”.