L'eroe Salvo D'Acquisto e quella ricerca del giusto che ispira la legge - Live Sicilia

L’eroe Salvo D’Acquisto e quella ricerca del giusto che ispira la legge

Onore alle forze dell'ordine e un pensiero a un vero martire della giustizia

Lo scorso 23 settembre è stata commemorata la morte del Vice Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, di Napoli, Salvo D’Acquisto, morto all’età di ventidue anni a Palidoro, frazione di Fiumicino, provincia di Roma, sacrificando eroicamente la sua vita al posto di 22 persone, assolutamente innocenti, la cui fucilazione da parte delle SS doveva costituire la rappresaglia per la morte, probabilmente solo accidentale, di due soldati tedeschi.

Il Vice Brigadiere, con il suo sacrificio, non solo è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare, ma è stato riconosciuto dalla Chiesa “Servo di Dio” e proposto per la beatificazione. Un esempio di raro coraggio ed altruismo, che fa tornare in mente, però, tutte le altre gesta coraggiose, talvolta tipiche dei veri martiri per la Giustizia, di tanti altri Carabinieri ed appartenenti alle altre Forze dell’Ordine.

Ricordiamo che in un messaggio inviato dall’allora Comandante Generale in occasione del bicentenario dell’Arma, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scrisse: “In ogni parte del paese l’Arma ha costituito incrollabile baluardo a garanzia della libertà e della pacifica convivenza civile” sottolineando la speciale relazione di fiducia e di amicizia tra i Carabinieri e il popolo italiano”. Niente di più vero. E non solo per gli atti di eroismo di cui prima si è detto.

Giova ricordare, con riguardo all’attività delle Forze dell’Ordine, che senza controlli e senza sanzioni qualunque obbligo di legge risulta “tamquam non esset”. Come se non ci fosse. Ma sul come avvengono i controlli e sulle sanzioni applicate ci sarebbe molto da dire.

Non mi riferisco all’attività repressiva, un lavoro durissimo, che le forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, ed in certe occasioni anche le altre Istituzioni militari come l’Esercito e la Marina) svolgono quotidianamente. Mi riferisco invece, in questa sede, al modo in cui tale attività, che assicura la pacifica convivenza dei cittadini del nostro Paese, viene svolta.

Sappiamo bene, e ringraziamo il Cielo, che viviamo un Paese democratico e conosciamo bene le libertà (di pensiero, di riunione, di religione, e tanto altro ancora) che la nostra Costituzione, grazie a Dio, ci consente. Sappiamo bene quante vittime ci sono state tra le Forze dell’Ordine e la Magistratura. Sappiamo anche bene che anche la Magistratura, pur dinanzi ad un reato conclamato, deve seguire regole specifiche per dare la giusta punizione al reo. Sappiamo pure che spesso la regola costituzionale che impone che al condannato sia inflitta una pena volta principalmente alla rieducazione della persona che ha commesso il misfatto, spesso non funziona.

Ma queste regole, qualche volta inefficaci (non perché sbagliate ma perché non sempre si attagliano all’autore della violazione ed alla sua gravità), sono e restano importantissime, e quindi devono essere sempre l’obiettivo cui le Forze dell’Ordine e la Magistratura devono tentare di raggiungere. Chi scrive non si è mai occupato di reati, se non di quelli fiscali.

Eppure, sia nello svolgimento dell’attività di accertamento fiscale che all’applicazione delle sanzioni all’evasore, nonché nell’attività giudicante, oltre alle norme (troppe e sempre confuse e mal coordinate), alle quali evidentemente bisogna conformarsi, la ricerca del “giusto” è stata sempre ritenuta l’azione ispiratrice di tutto il resto che la legge prevede.

Ecco, quindi, che la funzione delle Forze dell’Ordine va vista sicuramente in modo non meramente repressivo (come purtroppo spesso accade, in buona o in mala fede), ma come attività, al pari di tutta quella svolta dalla Pubblica Amministrazione, svolta al servizio dei cittadini e della loro regolare e pacifica convivenza. Non c’è dubbio che, così come esistono eroi come Salvo D’Acquisto, ci sono purtroppo anche le mele marce, cosa che può accadere in tutti i settori, anche in quello pubblico.

Ma avvertire la vicinanza della Polizia o dei Carabinieri (proprio come è avvenuto recentemente a chi scrive nel rapporto con i Carabinieri della Stazione Crispi di Palermo), non solo ci fa sentire vera Collettività soggetta alle regole della nostra bellissima Costituzione, ma anche persone, degne di rispetto e, talvolta, anche di attenzione (qualche volta anche “affettuosa”), un’attenzione particolare di altre persone che, pur indossando la divisa, non solo sanno fare (e l’hanno fatto spessissimo) anche gli eroi, ma sanno pure bene quale sia il rapporto al quale va improntato il rapporto con il cittadino comune, con una persona particolarmente bisognosa di aiuto o di attenzione, oppure con il malvivente.

Onore alle Forze dell’Ordine ed un pensiero ad un vero martire, il Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto ed a tutti gli altri numerosi Martiri per la Giustizia.

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