BELPASSO – La vittoria di Davide contro Golia. Una rappresentazione azzeccata se si pensa che in una “guerra” legale per l’esproprio di un terreno tra la Regione Siciliana e Belpasso a spuntarla è stato il comune in provincia di Catania. La battaglia, a suon di ricorsi, pressioni, offerte e ordinanze della giustizia amministrativa, durata oltre 8 anni è terminata con la condanna dell’Assessorato all’Energia a pagare oltre 4 milioni e mezzo di euro al Comune di Belpasso, guidata dal sindaco Carlo Caputo. Somme che già sono state versate nelle casse dell’ente.
Il nodo della questione? L’esproprio di un terreno di quasi 80 mila metri quadrati nel 2001 da parte del Consorzio Asi al comune etneo per realizzare l’area industriale. L’Assessorato Regionale all’Industria all’epoca emana un decreto (numero 240 del 15/03/2001) in cui autorizza l’occupazione temporanea e d’urgenza da parte dell’Asi e fissa in cinque anni il termine per emettere il provvedimento definitivo di esproprio. Cosa che però non è mai avvenuta. A questo punto nel 2009, l’avvocato Maurizio Prezzavento per conto del Comune di Belpasso avvia un ricorso al Tar contro Regione e Asi chiedendo un risarcimento dei danni derivanti dall’illecita occupazione del fondo. Il legale chiede il pagamento del danno per equivalente e non la restituzione del bene. Nel 2011 arriva la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Catania (n.893) che condanna l’Assessorato a pagare al Comune “una somma da determinare ai sensi dell’articolo 34 comma 4, c.p.a”, si legge negli atti della magistratura. Nella sostanza la Regione è condannata a pagare il valore del terreno e a risarcire i danni provocati dall’occupazione illegittima (includendo gli interessi moratori sul valore del bene e gli interessi e la rivalutazione dalla data del ricorso presentato nel 2009). La Regione impugna la sentenza e ricorre al Consiglio di Giustizia Amministrativa. Il Comune di Belpasso si costituisce presentando a sua volta un “appello incidentale”. Il Cga rigetta in parte l’appello principale e dispone l’ulteriore condanna dell’ente regionale a risarcire anche gli interessi legali sulle somme dovute fino all’avvenuto ed effettivo pagamento, statuendo altresì la condanna in solido del Consorzio Asi (sentenza n. 931 del 2012). Il Consorzio Asi, a questo punto, presenta al Comune un’offerta di 13,4 euro al metro quadrato (ma solo per la parte dei terreni dove insistono i rustici industriali) e versa alla Cassa depositi e prestiti la somma di 440 mila circa.
“Appena eletto – racconta a LiveSiciliaCatania il sindaco Caputo – mi trovai sul tavolo la proposta di una transazione con l’Asi concordata dal precedente sindaco (nella foto). Leggendo le carte decisi di andare avanti nei gradi di giudizio. Non nascondo – commenta – di aver subito pressioni per accettare quella transazione ma andai avanti convinto che l’unico interesse doveva essere il bene comune, vista la sentenza ho avuto ragione”. Trattandosi di una valutazione sottostimata rispetto ai valori di mercato, l’avvocato Maurizio Prezzavento avvia il “Giudizio di Ottemperanza” ritenendo la somma versata unilaterale e sbagliata anche nella forma, perché il pagamento andava fatto direttamente alla tesoreria dell’ente. Nel giudizio l’Irsap (ente che negli anni ha sostituito i Consorzi Asi) chiede l’estromissione dall’esecuzione della sentenza, anche se di fatto è coinvolta la gestione liquidatoria separata ex Asi costituita presso l’Irsap. Inoltre è disposta una verifica per accertare il valore venale del terreno affidata all’ingegnere Capo del Dipartimento Gestione Tecnica dell’ex Provincia di Catania (oggi Città Metropolitana): il valore stabilito è di 25 euro a metro quadrato (sentenza numero 30/2016).
A settembre del 2016, dopo circa sette mesi dal “Giudizio di Ottemperanza”, l’avvocato Prezzavento fa istanza per la nomina di Commissario ad acta per l’adempimento coattivo della sentenza di condanna del 2012 e del 2016 (in gergo tecnico “incidente d’esecuzione del giudicato). Con la sentenza 448/2016 i giudici accolgono il ricorso del Comune di Belpasso e provvedono a nominare come Commissario ad Acta il Prefetto di Catania, con possibilità di delega a un dirigente di fiducia. Inoltre, il Cga stabilisce che il versamento deve avvenire entro 120 giorni dall’insediamento. E poche settimane fa l’Assessorato Regionale all’Energia ha versato il dovuto: oltre 4 milioni e mezzo di euro a favore del Comune di Belpasso. “Precisamente – spiega il sindaco Carlo Caputo a LiveSicilia – sono stati accreditati euro 4.670.121,18, di cui euro 1.938.400,00 come valore del terreno, euro 1.979.397,14 come interessi moratori e euro 747.946,68 per la rivalutazione monetaria”. Insomma l’Asi nella sua offerta propose una cifra che nei fatti risulta essere la metà della sola rivalutazione monetaria del fondo. “La somma – precisa il primo cittadino – potrà essere utilizzata solo per investimenti”.
“Ho sempre confidato in un esito favorevole della vicenda giudiziaria – commenta a LiveSiciliaCatania l’avvocato Maurizio Prezzavento – opponendomi sempre e comunque ad un pagamento inferiore a quanto poi realmente ottenuto, conscio del valore della controversia e del fatto che di tale somma certamente ne avranno beneficio i cittadini di Belpasso anche per gli anni futuri che li vedranno sicuramente spesi in ogni settore a beneficio della intera collettività”.