CATANIA – La folla delle grandi occasioni ha accolto Gianrico Carofiglio. L’autore pugliese, ex magistrato, ha presento alla Libreria Cavallotto, il suo ultimo, brillante, romanzo, “L’estate fredda”, edito da Einaudi. In un incontro molto partecipato, moderato dalla giornalista Maddalena Bonaccorso che, amica dell’autore nella vita, ne ha descritto garbatamente alcuni aspetti più intimi e privati, l’ex pm oggi apprezzato autore di noir tradotto in tantissime lingue, ha raccontato, senza svelare nulla, il nuovo caso del maresciallo Fenoglio, ambientato a Bari nell’estate del 1992.
Una stagione particolarmente calda, appesantita dall’atmosfera di un Paese, l’Italia, sotto l’assedio delle mafie. E’ in questo momento che, nel capoluogo pugliese, viene rapito il figlio di un capo clan e che un giovane boss, che molti pensano essere il colpevole, inizia a collaborare con la giustizia. Dai sui racconti, emerge un mondo duro e violento, inumano, bestiale. Il tutto, attraverso l’uso della lingua della burocrazia, dei freddi verbali.
“I verbali sono aderenti allo stile autentico – ha detto l’autore. Una lingua burocratica che serve a rendere realistico un interrogatorio e il collaboratore di giustizia, chiaramente con un nome diverso, racconta quanto accaduto realmente, quanto ancora accade nel mondo della mafia e delle esecuzioni mafiose”. Dalla testimonianza si sviluppa il romanzo. In cui i personaggi, come sempre, sono “imperfetti”, i buoni sono anche cattivi, e viceversa, a rimarcare l‘amore per le imperfezioni dell’autore e l’allergia allo stereotipo. “I personaggi interessanti sono quelli con tante sfumature – ha affermato – quelli con zone d’ombra, quei lati oscuri che abbiamo un po’ tutti”.
Tante le domande, le curiosità svelate da Carofiglio, che si è messo a disposizione dei tanti appassionati lettori che, al termine della presentazione, hanno aspettato pazientemente in fila che arrivasse il proprio turno per un autografo e un selfie.
