la leggerezza con cui il Parlamento ha dato l'autorizzazione a procedere nei confronti del MInistro Salvini e' assurda e disdicevole. E' compito del Parlamento valutare la necessita' di dare l'autorizzazione a procedere contro un ministro della Repubblica con una approfondita valutazione dell'operato alla luce dell'interesse della Nazione.
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Riposino in pace ..
Rimpiango il grande Zamparini,
Ma basta maltempo! Altro che siccità, ha piovuto tantissimo. E poi basta vento e freddo. Il freddo lo faccia al nord e in montagna d'inverno. Non sul mare. Palermo deve avere un clima mediterraneo. Quindi tutti sperano che ci sia un capovolgimento totale del tempo e che a Natale e Capodanno ci sia sole e caldo. Ci vorrebbe un bell'anticiclone africano per un mese! L'anticiclone africano è utile proprio d'inverno, invece d'estate è fastidioso.
Forza Palermo sempre...
si finirà con il tagliare le pensioni dei dipendenti regionali e aumentare le tasse; il rigore dei nostri politici è assoluto ma solo quando non governano. Le prossime generazioni ricorderanno bene questo disastro che si trascina da cinquanta anni e del quale gli attuali responsabili possono solo vergognarsi al pari di chi li ha preceduti.
Dott Sabella, per dovere di cronaca e per completezza della notizia, dovrebbe anche citare che ai tempi di Lombardo, l’ass all’economia preparò un contenzioso contro lo Stato per la disapplicazione delle prerogative dello Statuto. A ricorso praticamente vinto, Renzi costrinse crocetta a rinunciarci fino al 2018 oltre che con la sottigliezza degli ass alle finanze, proconsoli renziani a Palermo, completarono l’opera cancellando i residui attivi classificandoli come inesigibili, grazie alla rinuncia a quel contenzioso, avallati e vptati dall’allora maggioranza. E più o meno siamo alla cifra da lei riportata. E sempre per la cronaca, al tempo di questi infausti avvenimenti, Livesicilia riportò esattamente cosa stava succedendo che ci avrebbe portato sul baratro. Così com’è oggi.
Forse l’apertura di un altro contenzioso senza ascari tra i piedi, chissà.
Perché non intervista quell’assessore, che lo è anche oggi?
Quello che non arrivo a capire è come mai la famosa agenzia Moody’s abbia sempre confermato per la Regione Siciliana, almeno fino allo scorso anno, un rating BA1 con outlook stabile tutto sommato positivo in considerazione delle notizie allarmistiche sui conti della stessa che si rincorrono da anni. Evidentemente questa tanto vituperata agenzia internazionale di rating, così cattiva quandi si è dovuta esprimere sui conti ad esempio di Grecia e Cipro, al contrario si dimostra benevola e comprensiva quando i conti da esaminare sono quelli della Regione Siciliana lodandone addirittura, così come nell’ultimo rapporto, gli sforzi per migliorare la liquidità riducendo la leva finanziaria. Che dire, alla Regione Siciliana cascano sempre all’inpiedi….
La grande truffa.
Dal 2009, ogni anno, la Regione siciliana perde circa € 2,4 miliardi, quale differenza tra entrate di € 13.200 milioni ed uscite di € 15.600 valori medi annuali. Ogni mese, dal 2009, la Regione incassa € 1.100 milioni e spende € 1.300 milioni, € 200 milioni di perdite mensili, ormai strutturali. In 10 anni, la Regione siciliana ha letteralmente sperperato € 20 miliardi di risorse finanziarie, fottendo le prossime generazioni.
Come sia stato possibile tutto questo? Semplice: truffando.
Ogni anno, sono state utilizzate gran parte delle risorse destinate agli investimenti (conto capitale) per pagare la spesa corrente, improduttiva, fottendo le prossime generazioni.
Ogni anno, sono state stimate maggiori entrate alfine di ottenere maggiori trasferimenti statali, determinando maggiori residui attivi (crediti inesistenti/inesigibili) che poi sono stati rateizzati in 30 anni, fottendo le prossime generazioni.
Infine, in cambio dei miliardi necessari per coprire gli altri disavanzi accumulati, si sono barattate prerogative statutarie, fottendo le prossime generazioni.
Tutti, hanno preferito imbrogliare, fottendo le prossime generazioni, piuttosto che risolvere il problema delle minori entrate, avviando al lavoro 200.000 disoccupati (attraverso un massiccio piano di investimenti pubblici infrastrutturali e strategici) per avere € 2,4 miliardi l’anno di maggiori entrate. La soluzione è troppo semplice ma i nostri governanti sono troppo ignoranti per metterla in pratica.
Perchè la regione .. come la Grecia … se si vende tutto ( parchi archeologici e riserve petrolifere incluse ) quel debito può pagarlo . Certo poi non rimarrà nulla qui.
Grazie alla politica del nn fare,oggi ci ritroviamo a dover subire l’inefficienza dei governi Siciliani ma soprattutto quella dei governi nazionali che nn hanno mai attuato un vero rilancio di sviluppo con investimenti strutturali e infrastrutturali per la Sicilia