Lettera di un maialino disoccupato - Live Sicilia

Lettera di un maialino disoccupato

La caccia alla pantera è una cosa serissima. Il fatto che un felino di quella portata circoli liberamente a Palermo è fonte di preoccupazione per noi e per lui. Tuttavia, fin qui, Livesicilia non ha rinunciato a dare conto anche degli aspetti leggeri della situazione. Non per scherzare, ma per esorcizzare una certa strisciante psicosi. E proprio in questi giorni c'è arrivata una strana lettera che pubblichiamo integralmente.
La caccia alla pantera
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2 min di lettura

Salve, non mi firmo perché non è importante. Sono un maialino disoccupato.
La mia vita è cambiata in meglio qualche giorno fa. Mi hanno tolto dal grufolare collettivo con quei porci dei miei colleghi. Un tizio mi ha fatto un discorso: “Senti, c’è una pantera in giro. Ci dai una mano ad acchiapparla?”. Mi tremò la cotenna e chiesi: “Devo tramortirla, cafuddandoci un colpo di karate (uà taaa)  o mi date una pistola e ci sparo direttamente nelle gengive?”. Niente di tutto questo – mi rassicurarono – devi solo stare in una gabbietta e aspettare un po’. Sarà lei a trovare te. Bene.
Ora, come si sa, la nostra porca vita è un’attesa infamante: della mannaia del macellaio o di una vecchiezza appassita in un putridume di fango e ghiande. Cosa c’è di meglio per un maialino di un sogno di gloria? Solo nella gabbietta, con la pantera. E se la gabbietta cede, mi sono chiesto col tremito della cotenna? Bè, sempre meglio che finire sulle tavole di cani e porci. Carni suine anonime (CSA) che non passeranno alla memoria, ma resteranno sospese sol per qualche minuto tra il palato e lo stomaco di un orrido gozzovigliare. Dunque accettai, pregando in cuor mio: “Santa Rosalia…” (sono un devoto maialino palermitano).
Il viaggio è stato breve. Mi hanno messo nella gabbietta dentro un bosco, guardato e sorvegliato, manco fossi Buscetta. Dopo tre ore non si era visto nessuno, della pantera nemmeno l’orma. Così per le due sere successive. A un certo punto mi siddiò.  Mi stavo perdendo Spagna-Paraguay e senza motivo. Il quarto giorno la tremenda notizia. Il maialino ha fallito, si sono detti. Proviamo con la carne di bestie morte. Siccome ho il diritto di prelazione, mi hanno chiesto: non è che vuoi fare tu da carne morta? Ho risposto col famoso gesto della zampetta a ombrello. Insomma, sono disoccupato ora. La paga da esca era buona: tre ghiande e la visione registrata di Brasile-Olanda. Sono tornato nel recinto dei miei colleghi che mi sfottono e vi scrivo per protestare e per chiedere (allego curriculum). Ho maturato una certa esperienza di caccia ai fantasmi, mi sembra di essere perciò adatto al ruolo di capo dell’opposizione a Palermo, o di sindaco, tanto è lo stesso, o di politico purchessia. Perché che differenza c’è? E poi la politica è una questione da porci, sì o no?


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