Ha preso il via questa mattina a Palermo la lunga tre giorni di studi del Partito Popolare Europeo, organizzata dall’eurodeputato eletto nelle fila del Pdl, Salvatore Iacolino. Ad aprire i lavori, Mario Mauro, presidente della delegazione italiana del Pdl del gruppo Ppe al Parlamento europeo. “In passato siamo stati capaci di rispondere a una svolta epocale: l’implosione del comunismo – ha detto Mauro – L’Europa ha avuto la forza di essere se stessa, abbiamo garantito un percorso che ha portato all’integrazione di milioni di persone. Oggi dobbiamo rispondere all’istanza di democrazia e libertà che viene dai giovani che vivono a sud dell’Europa”.
Mauro ha ribadito l’esigenza che “l’Europa dia una risposta politica a quanto sta accadendo”, partendo dalla consapevolezza che le istituzioni Ue “sembrano smarrite, impacciate, incapaci di rispondere a quanto sta accadendo. Sembrano paralizzate in questa circostanza”.
“Nel Mediterraneo accade qualcosa di grandioso e abbiamo il dovere di elaborare una strategia politica per gestirne le conseguenze. Se non saremo capaci di fare questo, non avremo un’Europa capace di essere protagonista di pace ma un’Europa ripiegata al suo interno, con i Paesi membri che litigano tra loro”.
“Attivare una solida compartecipazione delle responsabilità e valutare quali possono essere gli effettivi strumenti della cooperazione per ridurre il numero di migranti”. E’ questo il percorso da seguire in tema di immigrazione secondo il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, intervenuto alle Giornate di studio del gruppo Ppe al Parlamento europeo in corso a Palermo.
Cascio ha ribadito che “La Sicilia è direttamente e fortemente coinvolta” in quanto sta accadendo in questi mesi “e dunque il nostro ruolo nell’ambito della cooperazione internazionale e nello specifico con i paesi di origine deve avere il giusto peso e il giusto rilievo”. “La crisi del Nord Africa – secondo Cascio – ha sconvolto l’area del Mediterraneo e in questo senso serve ora più che mai un’azione coordinata”.
Strategia europea, ma anche nazionale. Per Cascio “Lampedusa già paga un prezzo altissimo” e ” non può subire anche il voltafaccia di quelle regioni d’Italia che si sono rivelate piuttosto tiepide in piena emergenza a fronte di un problema che invece riguarda tutti”. L’isola “merita un giusto riconoscimento non solo come legittimo tributo di solidarietà. Ecco perchè condivido l’urgenza di misure compensative verso questo territorio”.
La protesta
un gruppo di militanti dei centri sociali sta manifestando a un centinaio di metri dall’hotel San Paolo a Palermo dove è in corso la prima delle tre giornate di studio del gruppo Ppe al parlamento europeo. La strada che porta all’hotel è chiusa al traffico, la polizia è schierata in tenuta antisommossa e impedisce l’accesso all’area, anche con camionette parcheggiate lungo l’asse che conduce all’albergo. I manifestanti sventolano bandiere rosse e urlano slogan contro il premier Silvio Berlusconi. La protesta è pacifica. Ai militanti dei centri sociali si sono uniti gruppetti di operai della Gesip, società controllata dal comune e in crisi finanziaria. Alcuni esponenti sindacali di Gesip hanno chiesto alle forze dell’ordine di poter incontrare qualcuno dei ministri attesi alla riunione del Ppe per rappresentare il loro disagio.
Iacolino: “Consiglio non all’altezza”
“Il Consiglio d’Europa non sempre é stato all’altezza di fronteggiare l’emergenza immigrazione: c’é stata poca solidarietà, pochi mezzi aggiuntivi, poco spirito costruttivo di collaborazione”. Lo ha detto Salvatore Iacolino, europarlamentare del Ppe-Pdl, a margine della convention organizzata a Palermo. “Nei confronti dei profughi, che non possono restare nei territori martoriati dalla guerra – ha aggiunto – bisogna pensare a un meccanismo temporaneo ma obbligatorio di aiuti”.
Traffico impazzito
Traffico in tilt intorno all’area e nelle strade che portano all’hotel San Paolo dove da stamattina é in corso la prima tre giornate di studio del gruppo Ppe al Parlamento europeo. La circolazione dalla stazione centrale a via Messina Marine è paralizzata. Numerosi gli ingorghi, le auto sono incolonnate, la gente impreca. In occasione della riunione del Ppe è stato limitato il traffico nei pressi dell’albergo dove sono riuniti gli europarlamentari. Alcuni negozianti si lamentano perché il divieto di accesso e di transito sta danneggiando le attività economiche. Traffico bloccato anche nelle zone limitrofe ai varchi di accesso in via Messina Marina. Gli automobilisti in arrivo da Bagheria, Misilmeri e dai comuni limitrofi sono rimasti bloccati per diverse ore. Due tir si sono messi di traverso peggiorando la situazione.