L'ex governatore: "Ora libero |da parassiti e servi sciocchi"

L’ex governatore: “Ora libero |da parassiti e servi sciocchi”

Lombardo all'attacco sul suo blog: la riunione di Caltanissetta?  "Erano 40 su 240. Spiacciono le parole di qualche aspirante sciacallo. Non mi convincono le correnti organizzate"

Mpa, la resa dei conti
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PALERMO – Non è piaciuta a Raffaele Lombardo la kermesse nissena del suo Partito dei siciliani, nella quale è maturato lo strappo con conseguenti dimissioni di Giovanni Pistorio. L’aria nell’ex Mpa si fa pesante, e nel partito si è aperta la conta sul dopo-Lombardo, con l’ala che fa capo al segretario dimissionario che spinge per un dialogo con l’Udc e col governo di Rosario Crocetta. Ma anche Lombardo, dal canto suo, apre a Crocetta,a cui tributa parole di apprezzamento:”Il mio punto di ista è che su un programma di riforme radicali o, come le chiama lui, rivoluzionarie, meriti incondizionato appoggio”, dice l’ex governatore. Il problema più che le alleanze semberrebbe riguardare il timone della nave e quali mani affidarlo.

Raffaele Lombardo ha scelto di passare la sua prima domenica da cittadino comune con la moglie, per una gita nel Ragusano. “Nel mentre – scrive l’ex presidente sul suo blog -, il Partito dei Siciliani si interrogava “sull’eredità”, su chi deve possederla e perché. Una quarantina tra candidati e componenti di un cosiddetto comitato regionale su 240 e un centinaio di accompagnatori, tifosi, curiosi. Mi hanno riferito”.

I toni sono tutt’altro che morbidi.E il dizionario lombardesco torna alla carica: “Spiacciono le parole, non pronunziate in sala, di qualche aspirante sciacallo, ma è messo nel conto. Non è la prima volta che mi capita di riflettere sulle miserie di qualche uomo. Pochi in verità. Mi sento libero e liberato da sanguisughe, parassiti e servi sciocchi che nel frattempo si sono affrancati”. Basta per capire il clima? Se non bastasse, Lombardo entra ancora più nel dettaglio: “Non mi convincono le correnti organizzate. Di cosa stiamo parlando? Della corrente separatista? Di quella secessionista o della corrente filo governativa? Mi sembra piuttosto il preludio di qualcos’altro.Ai tanti liberi e forti dell’Autonomia, a chi me lo ha chiesto, consiglio di aprirsi al mondo. Di coinvolgere i siciliani e di abbandonare le comodità del Palazzo; di eleggere democraticamente i capi; di sapere interpretare il dramma della povertà, del bisogno, del lavoro che non c’è. Io ho fatto la mia parte. E l’ho fatta fino in fondo scommettendo tutto me stesso”.


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