Sicilia all'Expo, ormai è caos| Attività sospese, scontro in Regione - Live Sicilia

Sicilia all’Expo, ormai è caos| Attività sospese, scontro in Regione

Nominato un comitato che affianca Cartabellotta dopo la falsa partenza del Cluster Biomediterraneo. Lui: "L'avevo chiesto io", ma Caleca smentisce. Poi il colpo di scena della rinuncia al ruolo di capofila del Cluster Biomediterraneo. L'assessore: "Meglio farlo prima". E le opposizioni si scatenano. Chiude l'area comune del padiglione. Cluster BioMediterraneo sporco e allagato (leggi) Tutti i deliri dell'Expo (leggi)

PALERMO – Finisce nel caos la partecipazione della Sicilia al cluster Biomediterraneo all’Expo. Dopo la falsa partenza del Cluster, con l’emblematica foto del dirigente Dario Cartebellotta armato di scopa, il caso è esploso in giunta. Rosario Crocetta è andato su tutte le furie e ieri ha annunciato la nomina di un “comitato di controllo e supporto” da affiancare a Cartabellotta, fin qui responsabile unico del Cluster (che vede coinvolti 11 Paesi con la Sicilia capofila). La decisione è stata presa nel corso di una riunione ad Agrigento, cui hanno preso parte Crocetta, l’assessore all’Agricoltura Nino Caleca, la vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello e il segretario generale Patrizia Monterosso. Nella nota diffusa da Palazzo d’Orleans, si legge che “il governo ha preso atto delle dichiarazioni di rassicurazione date dai responsabili organizzativi di Expo e dell’impegno di intensificare gli sforzi per il sostegno del Cluster. Pur tuttavia, il presidente Crocetta e l’assessore Caleca hanno espresso totale insoddisfazione relativamente al fatto di non essere stati coinvolti dalla struttura burocratica regionale, sui ritardi e le criticità poi riscontrate. La Sicilia ha avuto un danno di immagine grave, che occorre immediatamente riparare”. l comitato sarà composto da esperti di finanza e contabilità, di internazionalizzazione, di materie tecnico-agricole, di procedure amministrative. I nomi: Giulio Guagliano, Maria Mattarella, Giovanni Bologna, Giuseppe Nasello, Claudio Basso, Vincenzo Palizzolo, Sami Ben Abdelaali.

Una nota molto dura a cui lo stesso Cartabellotta ha replicato. “Il comitato di controllo, in aggiunta a quello che Expo e l’autorità di Cantone esercitano sul Cluster BioMediterraneo e sull’operato del sottoscritto, lo avevo già chiesto all’assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca. Se il comitato avrà pure le funzioni di supporto sarà proficuo per il Cluster, la cui apertura, il primo maggio, è stata fatta per volere del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Commissario Expo Giuseppe Sala”.

Una ricostruzione che Caleca smentisce oggi con una nota molto secca: “La gestione del Cluster Bio-Mediterraneo – dice l’assessorato – si è immediatamente rilevata carente sotto tutti i profili. La Commissione appena nominata, d’intesa con il Presidente Crocetta, è innanzitutto una commissione ispettiva, mai (in maiuscolo nel testo, ndr) richiesta dal Responsabile del Cluster Dario Cartabellotta”.

Nel pomeriggio un altro colpo di scena. Come anticipato da Repubblica, infatti Cartabellotta ha scritto una lettera al commissario dell’Expo Giuseppe Sala,in cui ha annunciato la volontà della Regione di non gestire più l’area comune del cluster da capofila.

Nella sua nota Cartabellotta fa riferimento ai “problemi segnalati a partire dal giorno dell’inaugurazione e oggetto di uno specifico incontro con il dottor Stefano Gatti e tutti i Commissari dei paesi aderenti al Cluster, non consentono la regolare realizzazione del palinsesto delle attività”. E a seguire, ecco il lungo elenco di disfunzioni: “La messa in sicurezza della zona palco attraverso una copertura per evitare che le attrezzature di servizio (banchi show – coocking, impianti di luce e amplificazione) siano bagnati dalla pioggia con problemi di sicurezza di operatori e visitatori; la mancanza di visibilità dei prospetti esterni che non riportano l’identificazione del Cluster e dei paesi aderenti; la mancanza di segnaletica verso il Cluster Biomediterraneo; la mancata pulizia degli spazi comuni; l’assenza di adeguato collegamento Internet”. Elementi “essenziali – scrive Cartabellotta – per lo svolgimento delle attività e obbligo contrattuale di Expo 2015. Considerato che la Sicilia è Official Partner di Expo 2015 per la valorizzazione dei Territori di Sicilia – prosegue Cartabellotta – e per l’integrazione mediterranea e che al progetto Cluster hanno aderito numerose aziende e territori che stanno subendo un danno economico e di immagine per tutto il tessuto produttivo siciliano, si comunica la decisione di sospendere dal giorno 7 Maggio 2015 ogni attività dell’area comune sino a quando non saranno i risolti i problemi segnalati e i necessari atti a garantire la sicurezza degli operatori e visitatori. Si declina pertanto – conclude il dirigente – da qualsiasi responsabilità nei confronti di terzi”.

Ma l’iniziativa di Cartabellotta non è stata concordata col governo. E anche questo passaggio finisce così nel calderone dello scontro, alimentando altro caos. “La decisione non è stata concordata né con me né con il presidente della Regione”, dice l’assesssore Caleca che però nel merito concorda nel ritenere necessaria la sospensione delle attività. “Anzi, era meglio farlo prima, come ha detto lo stesso presidente Crocetta. Non intendo sprecare i soldi pubblici – aggiunge Caleca -. Fino a quando tutto non sarà in regola non darò un centesimo”.

Opposizione all’attacco del governo

Un caos che invita a nozze le opposizioni che già ieri avevano chiesto “ufficialmente” spiegazioni. “Abbiamo presentato un’interrogazione al parlamento regionale – hanno fatto sapere il capigruppo di Cantiere popolare e Forza Italia, Toto Cordaro e Marco Falcone – per capire quali distorte dinamiche, e quali errate decisioni, abbiano portato la nostra Sicilia a schiantarsi vergognosamente contro l’appuntamento più atteso dell’anno a livello mondiale, l’Expo di Milano. Il presidente Rosario Crocetta ha il dovere di spiegare ai siciliani le ragioni di un tonfo tanto clamoroso, avvenuto a due lunghi anni dall’adesione della Sicilia al cluster Bio Mediterraneo, del quale è capofila. Due anni nei quali nessuno si è preoccupato di verificare lo stato di avanzamento dei lavori del padiglione, degli spazi espositivi, fino al giorno dell’inaugurazione e della drammatica sorpresa: nessuna cartellonistica, niente wifi, pavimento allagato, tetto non ultimato. Crocetta risponda dettagliatamente dell’operato dell’intero staff, di una noncuranza e di un pressapochismo che gettano grave discredito sulla nostra terra”.

“Lo scaricabarile è il gioco preferito dall’esecutivo Crocetta: presidente, assessori, consulenti tutti, impegnati a rimpallarsi la responsabilità del flop Sicilia all’Expo. Palazzo d’Orleans risparmi ai siciliani uno spettacolo tanto penoso. Rosario Crocetta, vertice assoluto della Regione si assuma la responsabilità che ogni capo ha il dovere di assumersi e chieda scusa a nome di tutto il suo staff, assessorati compresi, ai siciliani”, scrive il coordinatore di Forza Italia Enzo Gibiino. Anche Vincenzo Vinciullo di Ncd critica la gestione della Regione e auspica dimissioni. Mentre Fabio Granata di Green Italia attacca: “All’Expo la Vucciria di Renato Guttuso è esposta in modo vergognoso in una specie di discoteca di borgata, gli Acrolidi di Morgantina e “Il sorriso”di Antonello da Messina sono dispersi nella calca e sottratti al loro contesto, mentre il Cluster Biomediterraneo è un autentico ghetto”.

All’attacco anche i deputati regionali 5 Stelle che annunciano un’ispezione a Milano: “Crocetta si è rivelato ancora una volta Re Mida al contrario – si legge in una nota dei girllini -, non ha nemmeno sfiorato l’Expo che l’ha distrutta, distruggendo soprattutto l’immagine della Sicilia nel mondo. Doveva essere una vetrina per l’isola è invece si è rivelata un’urna cineraria. Noi, comunque, non ci meravigliamo, l’abbiamo detto in tutte le salse che sarebbe stato un fallimento e tale si è rivelato, addirittura prima di quanto avevamo immaginato”.

Intanto, un’interrogazione parlamentare che denuncia le “imbarazzanti condizioni” e i “potenziali pericoli di stabilità delle strutture” del padiglione che ospita la Regione Sicilia all’interno del Cluster Bio-mediterraneo dell’Expo di Milano, struttura per la quale sono stati investiti circa 3 milioni di euro di risorse della Regione e 11 milioni di euro di fondi Ue, è stata presentata in Senato dal segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina e dal senatore Idv Michelino Davico ed indirizzata al ministro dell’Agricoltura Martina.

*Aggiornamento ore 20.23
Domani l’area centrale del Cluster bio mediterraneo a Expo Milano 2015, dove si tengono le attività comuni agli undici paesi partecipanti, resterà chiusa. La sospensione delle attività è prevista fino a quando non saranno eseguiti i lavori richiesti a Expo dalla Regione siciliana, capofila del Cluster. L’ha confermato l’assessore all’Agricoltura, Nino Caleca. Resteranno aperti gli stand dei paesi e tutte le altre aree. (Fonte Ansa)

 


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