CATANIA – La matassa è stata sbrogliata: c’è la rosa dei potenziali candidati. Sono diciannove i nomi approvati dal voto all’unanimità dell’assemblea provinciale di Liberi e Uguali che si è riunita ieri sera a Catania. Leu pesca nel mondo accademico e nel campo degli amministratori locali passando per i protagonisti delle vertenze e delle lotte più calde del territorio dal call center paternese Qè alla discarica di Misterbianco. Una griglia di nomi che non prevede indicazioni troppo dettagliate sul posizionamento dei singoli potenziali candidati che sarà scremata nei prossimi giorni dai vertici regionali e nazionali dei partiti che costituiscono il tridente di Liberi e Uguali: Sinistra Italiana, Mdp e Possibile. Nella rosa trovano posto Luca Barbato, Valentina Borzì, l’ex sindaco di Acicastello Paolo Castorina, Mary Chiaramonte, il consigliere di Motta Danilo Festa, il consigliere comunale di Catania Niccolò Notarbartolo, Giancarlo Ciatto, Franco Faro, Ambra Monterosso, Basilio Orfila, Massimo Papa, Matilde Riccioli, Giovanni Signorello, Marisa Barcellona, Giusy Cristaudo, il presidente della quarta municipalità etnea Emanuele Giacalone, Domenico Grasso, l’ex presidente del consiglio di Palagonia Salvo Grasso e Gemma Marino.
Qualche ex candidato all’Ars torna in pole, qualcun altro decide di restare fermo un giro (come Vittorio Bertone). Per lo più si tratta di candidature di servizio soprattutto per chi finirà catapultato all’uninominale. L’obiettivo è fare bene e crescere anche al netto dei primi calcoli che vorrebbero Siracusa e Messina piazze più favorevoli per l’elezione al plurinominale di esponenti di Lue. Uno spiraglio, invece, potrebbe aprirsi per il Senato ma siamo sempre nel campo minato delle ipotesi. Lungo il corso dell’assemblea, che ha fatto registrare il tutto esaurito, si è tenuto soprattutto un confronto serrato sui criteri di selezione e sull’esigenza di puntare tutto sul territorio, con la consapevolezza, però, che lo schema della lista potrebbe arricchirsi di big romani (si vocifera dell’ex segretario della Cgil, Guglielmo Epifani). Ore di discussioni appassionate per fare il punto sul nuovo soggetto ancora in via di definizione. Il sogno coltivato da più di un militante è di creare un unico partito, ma la strada è ancora lunga. Il primo passo sono le elezioni politiche del 4 marzo.