Librino, il market della droga e la strana storia della casa sequestrata

Librino, il market della droga e la strana storia della casa sequestrata

Nonostante i sigilli, i carabinieri hanno trovato gli operai a lavoro

CATANIA – Una casa dedicata alla spaccio e destinata a essere adibita nuovamente a market della droga. Nonostante, nei giorni scorsi, la stessa abitazione di proprietà dello Iacp (Istituto autonomo casa popolari) fosse stata sequestrata dai carabinieri e gli occupanti arresti.

Si tratta infatti di 2 pusher catanesi di 40 e 42 anni, entrambi noti alle forze dell’ordine per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti”.

I due erano entrati in possesso dell’appartamento dopo il decesso dell’assegnataria e l’avevano modificata, aggiungendo una porta in ferro a protezione dell’ingresso, per renderla difficilmente accessibile, e un impianto di videosorveglianza.

I militari, dopo il blitz, avevano provveduto a far smantellare quella cancellata e le telecamere installate, perché l’immobile potesse essere riassegnato alle famiglie bisognose.

Qualche giorno, i carabinieri sono tornati sul posto accertando che erano in corso dei lavori edili.

In particolare, due fabbri stavano ripristinando il cancelletto di ferro, un muratore stava innalzando delle pareti per creare un’anticamera, con un ulteriore cancello e un elettricista stava infine installando nuovamente un sistema di videosorveglianza.

Avendo intuito che presto sarebbe divenuta nuovamente un covo per spacciatori, gli investigatori hanno identificato tutti coloro che stavano eseguendo i lavori, raccogliendo informazioni su chi glieli aveva commissionati.

I militari hanno quindi proceduto al sequestro preventivo dell’immobile, compreso tutto il materiale per le modifiche.


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