Licata, sit-in contro le demolizioni | Muro umano contro le ruspe - Live Sicilia

Licata, sit-in contro le demolizioni | Muro umano contro le ruspe

La battaglia nella frazione balneare di Torre di Gaffe. Foto dell'associazione 'A testa alta'

Nell'Agrigentino
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LICATA (AGRIGENTO) – La ruspa è già a Torre di Gaffe, frazione balneare di Licata (Ag), ed è pronta ad abbattere una villetta vicino al mare, di proprietà di un cittadino di Palma di Montechiaro (AG). Davanti alla costruzione ci sono però centinaia di persone di Licata, che compongono il “Comitato per la casa”, e di Palma di Montechiaro (Torre di Gaffe è a metà strada tra le due città e in estate è popolata soprattutto da palmesi). Il sit-in, al momento pacifico, impedisce l’avvio delle demolizioni degli immobili abusivi. La polizia sta cercando di mediare. Sono 15 gli immobili, realizzati in aree con il vincolo di inedificabilità, da abbattere in questa prima fase. Le demolizioni dovranno farsi in virtù del protocollo di intesa che il sindaco, Angelo Cambiano, ha siglato lo scorso 7 ottobre con la Procura di Agrigento.

*Aggiornamento
I manifestanti hanno creato un muro umano, mettendo davanti i bambini, per fare in modo che la ruspa non si avvicini alla villetta abusiva del rione balneare di Torre di Gaffe, da demolire. Le centinaia e centinaia di abitanti, per la maggior parte di Palma di Montechiaro, urlano “non macchiatevi di questo reato”, “siamo come voi”, “questo è un abuso”. Le forze dell’ordine stanno continuando, ma senza successo,  l’opera di mediazione. La demolizione è bloccata da questa mattina.

“La legge va rispettata. Le demolizioni vanno eseguite per effetto di sentenze passate in giudicato. Fra i manifestanti non ci sono i proprietari di questi immobili che dovranno essere rasi al suolo. E non ci sono perché la proprietà di questi immobili è passata al Comune. Si tratta di beni acquisiti nel patrimonio del Comune”. Lo ha detto il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, da anni, assieme all’aggiunto Ignazio Fonzo, in prima linea per ripristinare la legalità e cancellare ogni traccia di abusivismo edilizio. “Abbiamo mandato a Torre di Gaffe, a Licata (Ag), – spiega Di Natale – il sostituto procuratore di turno Andrea Maggioni. Con uno, 10 o mille uomini delle forze dell’ordine le sentenze vanno rispettate. A questo punto chiederemo rinforzi”. Polizia, carabinieri e guardia di finanza stanno anche cercando di capire se i manifestanti siano sobillati da qualche oscuro regista. Non è da escludere che, fermo restando il blocco delle demolizioni, si possa procedere per gravi reati. E’ accaduto già ad Agrigento dove, a fine ottobre scorso, la polizia denunciò sei persone che avevano cercato, un mese e mezzo prima, di impedire i lavori di demolizione della villetta abusiva di contrada Maddalusa. A loro carico, a vario titolo, vennero ipotizzati i reati di istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, minaccia, ingiuria, violenza o minaccia a pubblico ufficiale. 

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