PALERMO – “Avevamo allertato tanto il governo quanto i deputati sui rischi di una finanziaria Frankenstein, diventata uno strumento non di sviluppo ma di scambi e spot elettorali per le amministrative. Oggi il Consiglio dei ministri certifica quello che già tutti sapevano: la lunga sessione di bilancio dell’Ars serviva a creare illusioni per migliaia di siciliani a cui governo e Parlamento regionale non sono stati in grado di offrire soluzioni. Oggi il prevedibile epilogo con la frana di questo assalto alla diligenza, cui hanno partecipato praticamente tutti i gruppi parlamentari attraverso decine e decine di emendamenti”. Lo afferma Claudio Fava, deputato regionale del movimento Centopassi e presidente della commissione regionale Antimafia.
“Il governo Musumeci è allo sbando, a questo punto è necessario che il presidente dell’Ars Miccichè convochi al più presto il presidente della Regione in parlamento per spiegare come intende rimediare ai danni prodotti e per verificare gli effetti che l’impugnativa avrò sul Bilancio, sui settori interessati e sui siciliani”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars. “La decisione del governo nazionale conferma il giudizio negativo che il Pd ha dato alla manovra, rispetto alla quale in Aula avevamo espresso voto contrario. Se già il governo Musumeci navigava a vista – conclude Lupo – adesso rischia di affondare”.
“Ancora una volta i Cinquestelle non hanno perso occasione per fare un’inutile polemica davanti all’impugnativa del Consiglio dei Ministri ad alcune norme della legge di stabilità regionale. Con la richiesta di dimissioni per l’assessore Armao e gli attacchi al governo Musumeci, i grillini dimostrano di non avere scrupoli e dimenticano persino che a patire, per l’impugnativa, sono gli stessi soggetti ai quali loro hanno promesso il reddito di cittadinanza. Intuisco però che la loro polemica contro il governo regionale è solo il modo per nascondere le difficoltà che il governo nazionale sta incontrando nel realizzare le troppe promesse elettorali fatte in campagna elettorale dai cinquestelle. Quindi meglio, per i grillini, sparare nel mucchio che guardare ai propri fallimenti. Un partito serio, che ha raccolto voti in maniera copiosa in Sicilia, dovrebbe occuparsi, invece, di agevolare la soluzione del contenzioso tra Regione e Stato per far riconoscere alla Sicilia circa 600 milioni. I grillini siciliani, invece, hanno la tentazione di usare il governo Conte contro la nostra regione e il suo esecutivo per mero calcolo politico. Non staremo a guardare rispetto ad un fare così scellerato. Incalzeremo i grillini sul tema dell’insularità, della fiscalità di vantaggio e su quanto altro fosse necessario per ridefinire la piena attuazione delle prerogative statutarie”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana.
“Indenne il Bilancio. La Legge di stabilità, su 103 articoli ha subito solo 14 impugnative, tra l’altro che riguardano pochi articoli e singoli commi. Ad eccezione della questione legata al bacino degli ex-Pip, dove in occasione del dibattito in Aula, dal M5S non è arrivata uno straccio di proposta – se non li conoscessi personalmente mi sorgerebbe il dubbio che quasi quasi siano felici di questa impugnativa – ribadisco che su questa vicenda si dovrà ridiscutere a Roma per trovare una soluzione perché è impensabile lasciare 2.800 famiglie in mezzo a una strada”. Così il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Giuseppe Milazzo. “È importante precisare – continua Milazzo – che si tratta di profili marginali e che aldilà della sterile polemica sollevata dal M5S, sono 85 gli articoli che sono passati indenni. Inoltre, tra quelli impugnati, alcuni potranno essere facilmente superati con un passaggio in Aula; per altri si attenderà il vaglio della Corte costituzionale”. “L’attuale Legge di stabilità – conclude il capogruppo – rappresenta una miglioria rispetto al passato. Mi piace ricordare qualche dato: nella Legge di stabilità del 2013, su 75 articoli 21 sono stati impugnati; nel 2014, 33 su 50; nel 2017, 11 su 65. I numeri parlano chiaro: siamo in discontinuità con il precedente Governo”.
“Concordiamo con l’assessore Armao: il cuore della Finanziaria ha retto. Sono usciti indenni dall’impugnativa ben 88 articoli, tra cui ad esempio quello che consentirà dopo decenni di precariato la stabilizzazione di circa ventimila lavoratori degli enti locali, fondamentali per il buon funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Inoltre sono rimasti intatti pure i 200 milioni di euro a sostegno delle imprese, gli aiuti al mondo dell’agricoltura e gli interventi per il potenziamento dell’edilizia scolastica. Alcuni articoli impugnati, invece, saranno perfezionati e riproposti tenendo in considerazione le osservazioni del Consiglio dei Ministri. Ciò avverrà, ad esempio, per quello relativo al trattamento pensionistico del personale già in quiescenza dell’Eas, un diritto riconosciuto da recenti sentenze. E su altre norme, come quella che prevede la restituzione alla Sicilia delle accise versate, la nostra vertenza contro lo Stato proseguirà certamente davanti alla Corte Costituzionale”. Lo afferma il capogruppo di Diventerà bellissima all’Ars, Alessandro Aricò, aggiungendo:”Le critiche mosse dalle opposizioni sono, quindi, ingiuste e spropositate rispetto alla reale portata dell’impugnativa. Probabilmente il Pd fa finta di dimenticare le proprie Finanziarie targate Crocetta- una delle quali fu sostenuta anche dal M5S- in gran parte stravolte da impugnative che arrivarono a bocciare ben 59 articoli. Pd e M5S vogliono continuare a fare sterile demagogia oppure contribuire con spirito costruttivo e proposte concrete ad una stagione di riforme per il bene della Sicilia? Prima che a noi, questa risposta dovrebbero darla ai propri elettori”.