L'inceneritore a Milazzo, Formica: | "Pronto ad andare in Procura" - Live Sicilia

L’inceneritore a Milazzo, Formica: | “Pronto ad andare in Procura”

Santi Formica, presidente della sottocommissione Valle del Mela

Il presidente della sottocommissione: "Progetto sovradimensionato, senza una gara pubblica".

Valle del Mela
di
3 min di lettura

PALERMO – “Un progetto sovradimensionato, senza una gara a evidenza pubblica, in contrasto con tutte le norme regionali che regolano lo smaltimento dei rifiuti”. Il deputato regionale della Lista Musumeci e presidente della sottocommissione parlamentare per la Valle del Mela, Santi Formica, va al contrattacco sull’ipotesi della costruzione di un inceneritore nel territorio di Milazzo. Il progetto per riconvertire il vecchio impianto di energia elettrica è stato presentato dalla A2a, ed è stato “bocciato dallo stesso dirigente generale del Dipartimento all’Energia, Pietro Lo Monaco, durante una recente audizione in commissione Attività Produttive”, ricorda Formica.

Una riunione alla quale erano presenti anche la A2a, impresa che dovrebbe realizzare l’impianto, l’assessore ai Servizi a rete Vania Contrafatto, i sindacati, i sindaci del territorio interessato. “Lo Monaco ha ‘smontato’ il progetto di riconversione della centrale elettrica in un termovalorizzatore – afferma Formica -. Il dirigente ha spiegato in terza commissione che l’impianto è pensato per smaltire 500 mila tonnellate di combustibile solido secondario (il risultato dello scarto della differenziata, ndr). Ma il piano rifiuti in Sicilia ne prevede meno di 200 mila. Ma non è tutto – aggiunge -. Lo Monaco ha ricordato che per legge spetta alla Regione individuare il luogo in cui gli inceneritori dovrebbero sorgere. Invece, in questo caso, a scegliere sarebbe direttamente il Ministero, a cui la A2a ha presentato il progetto bypassando proprio la Regione. Senza contare – sottolinea il deputato – che si aggirerebbero le leggi sulla concorrenza e sulla trasparenza, in quanto non ci sarebbe alcuna gara a evidenza pubblica. E pensare che il progetto sui termovalorizzatori di Cuffaro fu bocciato per un difetto nel bando. Qui addirittura la gara manca del tutto”.

Il Ministero dei Beni culturali “ha espresso parere negativo sul progetto della A2a, che però decide di andare avanti”, continua Formica. Secondo cui le motivazioni “di questa insistenza sono da ricercare in ragioni di natura economica. In seguito al raddoppio del cavo sottomarino nello Stretto e all’ammodernamento della rete dell’energia elettrica nell’Isola – spiega -, la centrale elettrica è diventata inutile e va dismessa. Ma dismettere vuole dire bonificare, e quindi un impiego di somme importanti da spendere. Se la A2a riuscisse a convertire la centrale, non solo risparmierebbe questi soldi, ma ci guadagnerebbe anche circa 80 milioni di euro all’anno di eco incentivi previsti per la termovalorizzazione”. Ad aumentare le perplessità di Formica, la circostanza che “questo tipo di impianti dal 2020 saranno sostanzialmente fuori legge. La Ue ha detto chiaramente che non sarà più ammessa come modalità di smaltimento”.

Il discorso, infine, si fa politico. “Perché Renzi, con la complicità del governo Crocetta e del Pd vuole a tutti i costi, anche contra legem, questo impianto?”, si chiede Formica. Che ricorda come la sottocommissione da lui presieduta abbia ottenuto le documentazioni richieste ai vari Ministeri, enti e assessorati regionali. “Tutti, tranne l’assessorato all’Energia e l’Arpa. La commissione ha convocato l’assessore Contrafatto, di area renziana, che però non si è presentata. Al suo posto il capo di gabinetto e il responsabile del dipartimento ci hanno assicurato che la documentazione richiesta era pronta da tempo alla firma dell’assessore. Ma dopo oltre un mese non abbiamo ricevuto nulla”.

La centrale sorge in un sito di interesse nazionale, la competenza in materia di autorizzazione in quella zona è del ministero dell’Ambiente – replica l’assessore Contrafatto – Ho più volte spiegato che in assessorato non è presente alcun progetto che riguarda quel sito perché non è di nostra competenza. L’onorevole Formica continua a far richieste all’interlocutore sbagliato, nonostante ciò sia stato sottolineato in più riunioni“.

E un nuovo diniego sarebbe stato ricevuto da Formica dal presidente della terza commissione, Giuseppe Laccoto del Pd. “Ho chiesto copia della trascrizione della seduta relativa all’inceneritore, che tra l’altro è stata trasmessa anche in streaming. Il colmo è che il presidente Laccoto, anche lui renziano, me l’ha negata. Coincidenze – conclude Formica – per le quali mi rivolgerò alla Procura”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI