PALERMO – Ha lottato fino all’ultimo, ma le speranze si sono spente dopo un mese e mezzo. Patrizia Culotta, 51 anni, è deceduta all’ospedale Civico di Palermo dove era stata ricoverata dopo un incidente in moto avvenuto sull’autostrada Palermo-Catania, all’altezza dello svincolo di Villabate.
L’incidente in autostrada
Il 6 ottobre era rimasta gravemente ferita insieme al conducente del mezzo, anche lui trasportato in ospedale. Sulla dinamica dell’incidente le indagini sono tuttora in corso. “Mia madre ha lottato fino alla fine come una vera guerriera – dice il figlio Richard a LiveSicilia -. Ha fatto capire a tutti cosa vuol dire essere davvero forti. Ora le chiedo di proteggerci da lassù, come una vera mamma sa proteggere il proprio figlio.”
Il matrimonio del figlio e il ritorno in Sicilia

Parole struggenti che discrivono l’immenso dolore dopo la gioia. “Quando è avvenuto l’incidente – racconta il figlio – mia madre era da poco tornata in Sicilia dopo avere partecipato al mio matrimonio. Abito al Nord, avevamo trascorso momenti indimenticabili. Ho sperato di poterla riabbracciare, di rivedere i suoi occhi aperti. La amo e la amerò per sempre”.
Un calvario di un mese e mezzo
Un mese e mezzo di calvario durante il quale chi conosceva Patrizia, cha lascia due figli e abitava nella zona di Borgo Nuovo, ha pregato per un miracolo. “Una donna in gambissima, tenace, piena di risorse – racconta un’amica -. Non si era mai arresa, mai. Per questo abbiamo tutti creduto, fino all’ultimo istante, che sarebbe tornata tra noi. Abbiamo il cuore a pezzi”.
Il dolore per Patrizia Culotta
Centinaia i messaggi condivisi sui social, in cui gli amici ricordano la donna: “Quell’abito l’ho avuto tra le mani – scrive Lidia parlando del giorno del matrimonio -. Era felicissima per te, voleva essere bellissima per quella occasione. Mi dispiace tanto”.
E ancora, le parole della nipote: “Eri il sole per tutti noi zia, adesso sei la stella piu bella nel cielo, quella luminosa che non si dimenticherà mai. Hai due figli meravigliosi e so che li proteggerai da lassù come hai sempre fatto”. “Ci hai abbandonato cognatina – si legge -. Sei stata forte fino all’ultimo, ci mancherai tantissimo. Ora sei un angelo anche in cielo”.

