Sempre sorridente, intraprendente e con mille passioni. Tra queste l’apicoltura e la pesca, grazie alle quali in tanti lo avevano conosciuto condividendo giornate indimenticabili. Riccardo Pardi ha perso la vita a 51 anni nel terribile incidente sulla Palermo-Sciacca in cui sono morti anche marito e moglie di origine tunisina, Walid Moussa e Zina Koski Moussa di 40 e 44 anni.
Tre le vittime
I loro tre bambini di 4, 6 e 8 anni, sono rimasti gravemente feriti e sono stati ricoverati all’ospedale Di Cristina. Una tragedia che ha sconvolto Ribera, in provincia di Agrigento, dove la coppia abitava insieme ai figli.
Il dolore per Pardi
Sotto choc e increduli anche anche tutti coloro che conoscevano Pardi, che viveva invece a Palermo. Era sposato e aveva due figli. Al momento dell’impatto viaggiava su una Toyota Rav 4, a bordo c’era tutta l’attrezzatura per l’apicoltura. Produceva miele ed era fiero di questa attività, al punto da condividere sui social i momenti che lo ritraevano con i suoi clienti.
E proprio tramite le piattaforme on line, il dolore degli amici è tangibile. Decine i messaggi condivisi, rivolti a lui e alla moglie, a cui in tanti cercano di dare coraggio. “Riccardo mio grande amico di infanzia – scrive Francesco Brancato -. Piango da quando l’ho saputo e mi sono passati davanti migliaia di eventi, iniziative e momenti passati insieme”.
“Abbiamo cominciato dalla scuola elementare prosegue – al gruppo giovani parrocchia Montegrappa, il negozio di pesci dove ti venivo a trovare per parlare di tutte le tue trovate. Tante risate insieme. Padre presente e amico sempre disponibile. Buon Viaggio Riccardo”.
“Tanti ricordi spensierati”
A ricordare Pardi dopo la tragedia ci sono poi altri amici storici: “Quanto tempo passato in giro con tutto il gruppo della parrocchia Montegrappa – scrive Francesco Alagna – tempo passato con tanta spensieratezza e con tante giornate tra amici. Buon viaggio, sarai sempre tra di noi un grosso bacio. Ciaone Riccardo, detto ‘Bollito'”.
“Un dispiacere immenso – è il messaggio di Maria Mafara – lo conosco da quando era un bambino, lo chiamavo Riccardone il gigante buono, gentile, educato, rispettoso, disponibile con tutti. Lo piangeremo in tanti”.
“Con lui si rideva sempre”
E ancora: “Dove c’era lui c’erano risate, qualsiasi cosa lui ti rispondeva ‘non ti preoccupare’, io per lui non era Francesca, ma Cicciù”. Il cinquantunenne viene descritto come un uomo gioioso, entusiasta del suo lavoro e della sua famiglia.
“Ciao amico di pedana”
Tra chi lascia un messaggio c’è chi lo aveva conosciuto anche grazie al suo amore per la pesca. “Riccardo aveva sempre una parola di conforto nei momenti bui – scrivono dal Circolo cannisti di Sferracavallo – e portava con sé allegria e tanta voglia di vivere. Per la sua famiglia era super presente, finalmente aveva trovato la sua dimensione lavorativa, una grande passione, qualsiasi cosa abbia fatto lo ha fatto sempre al massimo. Ciao amico di pedana”.
E’ sorridente anche in una foto che lo ritrae in un negozio di articoli per la pesca. A scattarla, l’amico Massimo, che scrive: “Voglio ricordarti così, fratello mio. Col sorriso che non ti abbandonava mai, perché eri una gran bella persona. Mi mancherai. Le nostre discussioni di lavoro, le pescate insieme, le “litigate” scherzose, i tanti momenti in cui si rideva, nonostante tutto e tutti. Non ti dimenticheremo mai”.