L'integrazione e la marca da bollo | La storia di Alvise e Bright - Live Sicilia

L’integrazione e la marca da bollo | La storia di Alvise e Bright

Alvise Salerno e Bright

Un racconto su Facebook spiega come l'integrazione a volte passi anche da piccoli gesti

A volte per l’integrazione basta soltanto un incontro. Se arriva nel momento giusto. Così come è successo ad Alvise e Bright, due uomini che si sono incontrati nel momento in cui la storia di uno dei due si stava inceppando.

Bright ha 34 anni e viene dalla Libia. A presentarcelo, attraverso Facebook, è Alvise Salerno, 27 anni, Digital radio editor palermitano trapiantato a Milano ormai da qualche anno. “L’ho incontrato questa mattina, per terra, davanti all’ufficio immigrazione di Milano, in lacrime. Non lo capiva nessuno, aveva questi documenti in mano ma forse non c’era nessuno che parlasse inglese/francese e sapeva aiutarlo”, racconta sul suo profilo Facebook.

È bastato ascoltare: “Mi sono fermato e subito ci siamo messi a parlare. Mi ha spiegato la situazione e l’unica cosa di cui aveva bisogno era una stupidissima marca da bollo per potere rimanere in Italia e iniziare a lavorare come lavapiatti. Senza quella, oggi stesso sarebbe dovuto tornare al suo paese”.

Alvise lo ha accompagnato fino alla fine della procedura: “Siamo andati alle Poste, ho preso la marca da bollo, siamo tornati all’ufficio immigrazione, ho parlato con le forze dell’ordine e ora è tutto sistemato”.

La conclusione è come il lieto fine di una favola, raccontato nel sorriso di Alvise e Bright nel selfie che campeggia sul profilo Facebook di Alvise: “Stasera stessa Bright inizierà a lavorare e, a 34 anni, potrà iniziare una nuova vita. Una vita che, come il suo nome, sarà sicuro luminosa”.


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