L'iPad, la pasta e i Diabolik |Le spese contestate a Marrocco - Live Sicilia

L’iPad, la pasta e i Diabolik |Le spese contestate a Marrocco

L'ex capogruppo finiano deve difendersi dall'accusa di avere utilizzato illegittimamente oltre 160 mila euro: ci sono anche i 170 euro spesi in fumetti.

La scheda
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PALERMO – Non solo un iPad, qualche pranzo, la revisione dello scooter e persino la pasta fresca: a Livio Marrocco, che nella scorsa legislatura è stato capogruppo di Fli all’Ars, viene contestata anche una spesa di 179,40 euro per i fumetti. Il fumetto in questione è Diabolik, Marrocco ha spiegato che si trattava semplicemente di albi allegati alla stampa, ma è questa l’accusa che più ha calamitato l’attenzione intorno all’inchiesta: una spesa tutto sommato modesta, in confronto ai 167 mila euro circa contestati all’ex deputato finiano, ma con una valenza simbolica che ha oscurato spese ben più corpose.
Nell’elenco – che il numero di “S” in edicola passa in rassegna – ci sono spese per i dipendenti e un contributo al partito, fra le accuse rivolte a Marrocco. Ma ci sono anche diverse spese che gli investigatori considerano strettamente personali: dai soggiorni “in località varie” costati 1.463,50 euro all’uso dell’Audi a disposizione del gruppo, con tanto di autista personale, “per i trasferimenti dalla propria residenza alla sede dell’Assemblea regionale”, dai già citati fumetti ai 1.653 euro spesi per l’iPad, la pasta fresca e altre voci, fino ad arrivare a un assegno da mille euro incassato personalmente il 12 gennaio 2011 “per finalità non meglio specificate, in quanto il gruppo Fli non ha consegnato alcun tipo di documentazione fiscale, contabile ed extra-contabile a supporto delle spese sostenute”, come scrivono gli investigatori.
Ci sono, soprattutto, le spese politiche. Che per gli investigatori costituiscono in un caso finanziamento illecito ai partiti: si tratta di un bonifico del 29 novembre 2011, inserito nei rendiconti del gruppo sotto la voce “condominio coord. regionale Fli”. Una parte delle spese del partito per la sede regionale di via Principe di Granatelli, insomma, sarebbe stata pagata con 1.384,92 euro provenienti dai fondi del gruppo.
Fra le contestazioni, però, non c’è solo il condominio di via Principe di Granatelli. Le altre voci, per le quali a Marrocco è stato contestato solo il peculato, sono una convention organizzata a Erice e costata 2.666,40 euro, un buffet organizzato alla Fiera di Milano al prezzo di 680 euro, un banchetto organizzato a Villa Alliata, a Palermo, e costato 4.700 euro e anche un evento organizzato il 19 luglio 2012, in occasione del ventesimo anniversario della strage di via D’Amelio, finanziato per mille euro dal gruppo. Ma i soldi, al gruppo di Futuro e libertà per l’Italia, sarebbero stati usati per voci varie. Dalle consumazioni alla buvette dell’Ars alle cialde del caffé, da un necrologio all’acquisto di panettoni e spumante fatto a ridosso del Natale 2011, fino ad arrivare alle stufe e ai boccioni d’acqua.
In diversi casi, fra i documenti del gruppo non risulterebbero le pezze d’appoggio. Ad esempio è così per i mille euro a testa che sarebbero stati versati a Ignazio Marinese, Alessandro Aricò, Carmelo Currenti e Luigi Gentile, che per questa voce sono indagati in concorso con Marrocco, oppure per un bonifico da 1.200 euro emesso l’11 maggio 2011, per il quale l’ex parlamentare è indagato con Giulia Adamo, e per i 9.700 euro ricevuti a più riprese fra febbraio e novembre 2010 con l’avallo di Giulia Adamo e Guglielmo Scammacca della Bruca.
L’ultimo capitolo, ricorrente fra gli avvisi a comparire recapitati a metà gennaio, è quello che riguarda i dipendenti dei gruppi. Indennità varie riconosciute a Biagio Gugliotta, Lorenzo De Luca, Tommaso Martino, Anna Maria Roscioli, Pietro Modesto, Santi De Filippis, Wioletta Pawlak, Giuseppe Asaro, Sarino Mario Aitala, Salvatore Coppolino e Salvatore Trapani. Tutte somme che secondo i magistrati non sarebbe stato opportuno spendere. Ma che nell’immaginario collettivo hanno destato meno scalpore di Diabolik.

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