Litigano e parte un colpo di fucile |La confessione: "Una fatalità" - Live Sicilia

Litigano e parte un colpo di fucile |La confessione: “Una fatalità”

Un litigio per un furto di bestiame si è trasformato in tragedia.  Salvatore Musumeci ieri pomeriggio ha avuto un acceso diverbio con Salvatore Buda, ma dal suo fucile è partito un colpo di fucile e Buda è morto sul colpo. Ieri sera ha confessato tutto ai carabinieri: "E' stata una fatalità - ha detto - volevo solo minacciarlo". Ora è in stato di fermo.

OMICIDIO A CALATABIANO
di
1 min di lettura

Caserma Carabinieri di Giarre

CALATABIANO – E’ sfociato in omicidio, ieri pomeriggio in Contrada Feliciotto a Calatabiano, il litigio tra due allevatori di bestiame. Ad avere la peggio il 47enne Salvatore Buda, raggiunto al volto da un colpo di fucile, che non gli ha lasciato scampo. L’autore dell’omicidio, il 39enne giarrese Salvatore Musumeci, preso dal panico, ha raggiunto la sua auto ed è fuggito. Ma alle 22 l’uomo si è presentato nella Caserma dei carabinieri di Giarre, insieme al suo legale, ed ha confessato l’assassinio. Immediatamente i militari hanno raggiunto il fondo agricolo indicato dall’uomo, rinvenendo il cadavere. Secondo la versione di Musumeci, si sarebbe trattato di un incidente. L’uomo si sarebbe recato dalla vittima per chiedere conto di alcuni furti di vitelli di sua proprietà. I due avrebbero avuto una violenta discussione, degenerata presto in una colluttazione. A quel punto Musumeci avrebbe imbracciato il fucile, secondo il suo racconto, solo per minacciarlo. Ma dall’arma è improvvisamente esploso il colpo fatale.

La versione non convincerebbe del tutto gli investigatori che stanno verificando il resoconto dell’uomo, già trasferito, in stato di fermo con l’accusa di omicidio, nel carcere di Piazza Lanza a Catania, in attesa della convalida del Gip. Sono ancora in corso le ricerche dell’arma del delitto, abbandonata dall’omicida tra Calatabiano e Giarre. Esclusa al momento la pista della criminalità organizzata, nonostante i due soggetti siano stati in passato al centro di indagini che li collegavano ad ambienti vicini alla mafia.



Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI