“I nostri prossimi europarlamentari devono impegnarsi ad accorciare le distanze fra l’Europa ed il sistema socio-economico siciliano, instaurando un canale biunivoco di comunicazione e coinvolgimento”. Il presidente di Confindustria Sicilia, scrive una lettera ai candidati per le prossime elezioni europee, con allegato il manifesto elettorale dal titolo “Per l’Europa più forte. Il ruolo dell’Italia” predisposto da Confindustria.
“Le elezioni sono vicine – scrive Lo Bello – ma abbiamo la sensazione che il coinvolgimento dei cittadini e delle imprese sia minimo e, di conseguenza, anche il loro interessamento alle sorti di qualcosa che è visto molto lontano da loro. Un dialogo più continuo con gli europarlamentari potrà consentirci di essere più forti e contrastare anche le lobby degli altri Stati membri che riescono oggi ad ottenere molto più di quello che per il nostro Paese dovrebbe essere più agevole e facile ottenere. Solo per fare un esempio, incredibilmente la Germania ha oggi 550 prodotti doc, mentre l’Italia ne ha 140.
La prossima legislatura sarà importante anche perché si andranno a ridefinire le politiche per la coesione territoriale. La Commissione Europa, completate le consultazioni pubbliche sul Libro Verde, sta predisponendo i nuovi scenari per la Politica di Coesione Territoriale: saranno definite le prospettive finanziarie che inquadreranno il periodo successivo al 2013, che indubbiamente avranno ripercussioni anche nella nostra Regione per quanto attiene la dotazione finanziaria dei fondi strutturali.
La coesione territoriale, infatti, non verrà considerata nel futuro come un meccanismo di compensazione per ‘handicap territoriali’, che ancora oggi ci consentono di essere assegnatari di Fondi strutturali. Nel futuro si interverrà sempre di più tenendo conto delle capacità competitive delle regioni in un’Europa sempre più grande.
In questa Europa, i nostri europarlamentari dovranno far valere la propria capacità di rappresentanza, con un approccio operativo e culturale più incisivo, tenendo conto che la legislazione comunitaria ormai impatta profondamente sulla vita dei cittadini e delle imprese. Basta ricordare infatti che, ad oggi, su 100 leggi che il Parlamento italiano approva, 70 hanno origine in direttive europee ed i poteri delle istituzioni europee sono destinati inevitabilmente a crescere”.