PALERMO – “L’esito del voto in Abruzzo che segna la sconfitta del Movimento cinque Stelle, divenuto il subalterno e utilissimo alleato di Matteo Salvini, se fa esultare qualcuno nel centrodestra, a mio giudizio è un preoccupante e drammatico campanello di allarme su cui, a costo di apparire brutale e impopolare, sento il dovere di intervenire. Non può non essere evidente, infatti, che le popolazioni del sud si stanno abituando a votare sempre più con la pancia piuttosto che con la testa. E’ drammatico che i meridionali si scoprano leghisti mentre Salvini si appresta a far varare dal Consiglio dei Ministri i decreti che il 15 febbraio prossimo daranno vita al più cinico disegno secessionista a favore delle già ricche regioni del Nord”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
“E’ drammatico, altresì, che l’assordante silenzio dei Cinquestelle, felici di portare a casa il reddito di cittadinanza e forse il no alla Tav, certifichi la loro incapacità di comprendere come il vero bersaglio politico di Salvini sia proprio il Movimento cinque Stelle di Grillo e Casaleggio che la Lega vuole fagocitare. I decreti sull’autonomia differenziata chiesta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna consentiranno la ridistribuzione delle risorse dello Stato su materie quali la pubblica istruzione, la sanità ed altri servizi essenziali sulla base del Pil regionale, in barba ai principi costituzionali di equità, sussidiarietà e uguaglianza dei cittadini italiani – prosegue Lo Curto -. Ossia, con decreto, sarà sancita la fine dell’unità dello Stato nazionale e la desertificazione economica del Sud, che solo fino a qualche mese fa è stato il granaio dei voti dei grillini. Siamo all’assurdo e al paradosso. Mentre Matteo Salvini punta a rafforzare le regioni del Nord già ricche, il Sud affamato e povero lo acclama imperatore, senza che i Cinquestelle battano ciglio. Mi chiedo dove siano finiti gli ideologi Grillo e Casaleggio, se si riconoscono nella inefficace politica di Di Maio e compagni. Diversamente da come potrebbe apparire, auspico un rinsavimento tempestivo del Movimento Cinque Stelle che blocchi il progetto secessionista di Salvini già nel prossimo Consiglio dei Ministri, così come spero che i tanti siciliani eletti nel parlamento nazionale tra le file dei Cinque Stelle si oppongano, con dignità ed orgoglio, ai diktat leghisti”.
E ancora: “Intanto in Ars ci apprestiamo a votare, a margine della legge finanziaria, una mozione di cui sono co-firmataria insieme ai parlamentari del gruppo Popolari e Autonomisti e una risoluzione definita in Commissione Statuto che impegnerà il governo della Sicilia ad opporsi al progetto di divisione tra Nord e Sud del Paese che il governo Conte vuole sancire. Questi atti parlamentari serviranno anche a stanare quei parlamentari siciliani che pur di difendere l’alleanza romana si schierassero contro la Sicilia, e qui all’Ars quei deputati Cinque Stelle che non votando mozione e risoluzione, si manifestassero quali traditori dei siciliani. Per difendere davvero gli interessi dei siciliani ho sempre creduto nella buona politica prima ancora che nei partiti. Questo spirito dovrebbe guidare tutti per rendere un servizio alla nostra regione”.