Andujar: 5,5. Una lite con Lo Monaco gli costa la permanenza in rossazzurro dopo una buona prima parte di stagione.
Campagnolo: sv. Praticamente mai visto, dovrebbe lasciare Catania per andare a giocare prima di appendere gli scarpini al chiodo.
Carrizo: 6,5. Grandi prestazioni e qualche passaggio a vuoto. Ha le carte in regola per rappresentare il futuro della porta etnea.
Kosicky: 5,5. Un paio di presenze, tra cui quella disastrosa contro la Juventus. Deve crescere.
Terracciano: 6. Lanciato da Montella nel finale di stagione, si dimostra all’altezza della situazione nonostante la giovane età.
Bellusci: 6,5. Tra le sorprese più positive, il Catania per il prossimo campionato può puntare anche su di lui.
Capuano: 5. Da titolare inamovibile a riserva scomoda nel giro di poche giornate. Potrebbe lasciare la Sicilia.
Legrottaglie: 7. Baluardo insuperabile. A 36 anni disputa la sua migliore annata e si regala la soddisfazione di buttarla dentro in ben cinque circostanze.
Marchese: 6,5. Gregario imprescindibile per gli equilibri del reparto arretrato, realizza due reti di pregevole fattura.
Motta: 6. Arrivato a gennaio, fa il suo senza eccellere. Ancora incerto il suo futuro.
Potenza: 6. Sino a quando il fisico glielo consente si fa trovare pronto ogni qualvolta Montella decide di puntare su di lui.
Spolli: 7. Insieme a Legrottaglie forma una delle più arcigne coppie centrali di difesa dell’intera massima serie. Decisivo anche in zona gol.
Wellington: sv. Oggetto misterioso rimasto tale sino al termine del campionato.
Almiron: 7. La classe e il fosforo al servizio della manovra etnea. Stagione straordinaria dopo l’annata storta vissuta a Bari.
Barrientos: 7,5. Tra i gioielli dell’ultima creatura allestita dalla premiata ditta Pulvirenti-Lo Monaco. Reti di pregevole fattura e ottime prestazioni in serie lo hanno posto sotto la luce della ribalta. Da non escludere una sua partenza verso lidi più prestigiosi.
Biagianti: 6. Dal capitano designato ci si attendeva qualcosa in più. Frenato da qualche problema fisico di troppo, disputa un campionato tra alti e bassi. L’impegno e la predisposizione al sacrificio gli valgono la sufficienza.
Izco: 6,5. Fondamentale, soprattutto nel finale di stagione, per la sua capacità di raccordare linea mediana del campo e reparto avanzato. Di spessore la sua prova nel derby di ritorno contro il Palermo.
Llama: 5. Bocciatura senz’appello. Tanti, troppi errori ogni volta che viene mandato in campo.
Lodi: 7,5. Reinventato da Montella metronomo alla Pirlo, riesce nell’impresa di fare addirittura meglio rispetto allo scorso campionato. Le sue giocate palla al piede valgono da sole il prezzo dell’abbonamento. È lui il rossazzurro 2011/12.
Paglialunga: sv. Si vede poco, impossibile esprimere un giudizio.
Ricchiuti: 5. Poteva e doveva offrire di più. Montella gli offre rare chances, ma lui non fa nulla per meritarsi il posto da titolare.
Seymour: 6,5. Impatto positivo per l’ex Genoa, arrivato alle pendici dell’Etna nel mercato di riparazione. La sua potrebbe essere una riconferma importante.
Bergessio: 6,5. Segna con il contagocce, ma il suo contributo è imprescindibile. Il classico attaccante moderno disposto al sacrificio che ogni allenatore vorrebbe avere a propria disposizione.
Catellani: 5,5. Poche opportunità per la punta ex Sassuolo. Preziosa la rete del definitivo 3-3 realizzata a Parma nell’ultima gara del 2011.
Ebagua: sv. Per informazioni rivolgersi a “Chi l’ha visto”.
Gomez: 7. Talento puro che avrebbe meritato una valutazione più alta, se non avesse deciso di staccare la spina dopo il primo tempo della gara di Palermo. Difficilmente resterà a Catania.
Lanzafame: 5,5. Stesso discorso fatto per Catellani. Potrebbe trovare spazio in cadetteria.
Lopez: 6. Lascia Catania per Milano, sponda rossonera, dopo una prima parte di stagione tra alti e bassi. Sufficiente il suo contributo.
Suazo: sv. Arrivato con le migliori intenzioni, la sua avventura etnea viene frenata da un’interminabile serie di problemi fisici.
Montella: 8. L’artefice di una stagione da incorniciare. Il suo Catania lotta per l’Europa sino a poche giornate dal termine grazie ad un gioco a tratti spumeggiante e in grado di mettere in crisi anche top club come Milan e Inter. A meno di clamorosi colpi di scena tornerà a sedere sulla panchina della Roma.