Lombardo, dietro il "mi ritiro" |le lagnanze di un candidato - Live Sicilia

Lombardo, dietro il “mi ritiro” |le lagnanze di un candidato

L'ex governatore Raffaele Lombardo

L'ex governatore ha spiegato ieri a Live Sicilia cosa lo aveva spinto a chiedere la cancellazione della sua candidatura: "Una provocazione: non sopporto più questa legge elettorale"

Il restroscena
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PALERMO- Raffaele Lombardo c’è. Altro che. L’ex governatore redivivo guida le truppe dell’Mpa nella corsa per il Senato. Obiettivo minimo il tre per cento, la quota indispensabile per staccare il biglietto per Palazzo Madama. Candidatura con brivido dell’ultimo minuto quella dell’ex presidente. Ieri sera, quando stavano per scadere i termini per la presentazione delle liste, è scattato un giallo su un ritiro last minute del governatore. È stato lo stesso rappresentante di lista del partito, Tafuri, a rivelare ai giornalisti la richiesta di Lombardi di essere cancellato dagli elenchi. Mezz’ora e passa di agitazione, poi tutto è rientrato. Lombardo in persona ha raccontato a Live Sicilia, quasi in tempo reale, il gustoso retroscena. “E’ stata una piccola provocazione dettata dall’assurdità di questa legge elettorale che non sopporto più”, ha detto al telefono l’ex presidente. Non c’entrava, quindi, come qualcuno aveva pensato, la vicenda giudiziaria e il processo per concorso esterno che lo vede alla sbarra. Piuttosto, a dare il via al clamoroso coup de théâtre erano state le lagne di un compagno di partito deluso: “A un candidato che lamentava di essere collocato troppo in basso in lista, ho detto: ‘Mi tolgo io e ti faccio guadagnare un posto. Sei contento? Così da quindicesimo, o tredicesimo, diventi quattordicesimo o dodicesimo’. Poi tutto è rientrato – racconta l’ex governatore a Live Sicilia -. Una piccola provocazione”. Inutile insistere nel chiedere il nome del candidato piagnone. “Lo scoprirete voi”.

Stress da compilazione delle liste, insomma: “Che vuole, è la terza volta che vivo il dramma di questa odiosa e vergognosa legge elettorale. Una legge indecente, in cui si decide della vita e della morte delle persone”. Insomma, nessun giallo: Lombardo c’è e ha abbandonato i propositi agresti di ritiro dalla politica. E la campagna, presidente? “Vedremo. L’annata, certo, non è delle migliori”.

Intanto, alla Corte d’appello, Gaetano Tafuri offriva ai giornalisti la versione ufficiale: ”Il presidente Lombardo voleva ritirare la sua candidatura per evitare strumentalizzazioni –. Mi ha detto che si sta abituando alla sua nuova vita da pensionato e che vorrebbe dare il suo contributo ‘dall’esterno’. Mi assumo io la responsabilità di depositarla ugualmente con lui al primo posto: la lista dell’Mpa al Senato ha senso solo se Lombardo è candidato”. E su questo, in effetti, pochissimi nutrono dubbi.

 


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